Come riportato dalla rivista scientifica “Nature”, misteriose onde stanno scuotendo alcuni pianeti vicina alla Terra. Ma di cosa si tratta? Gli scienziati attraverso il famoso VLT (Very Large Telescope) il telescopio di 8,2 metri di diametro gestito dalla Specola Vaticana, ha scoperto che delle strutture ondulatorie (di polveri?) che circondano la giovane stella AU Microscopii (Au Mic), che si trova a 30 anni luce da noi, nella costellazione del Microscopio, tra il Sagittario e il Capricorno.
Queste strutture ondulatorie, descritte appunto attraverso la rivista Nature, sono state analizzate per la priima volta dall’Osservatorio Meridionale Europeo (Eso), in Cile e poi successivamente dal VLT del Vaticano.
Cruciale per la scoperta e’ stato il nuovo strumento Sphere (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet Research): progettato per scrutare eso-pianeti che hanno una bassa luminosità e che orbitano intorno alle stelle. Sphere e’ stato realizzato con una forte partecipazione italiana (ASI) e le sue immagini hanno svelato che le misteriose onde hanno una forma simile a quella delle increspature dell’acqua. Infatti queste onde misteriose si spostano tra le stelle e pianeti della Via Lattea, come le onde del mare.
Confrontando i dati con le immagini del disco di polveri ottenute dal telescopio Hubble nel 2010 e 2011, gli astronomi hanno scoperto che le onde erano gia’ presenti e che si sono modificate nel tempo: gli archi si stanno infatti allontanando dalla stella a velocita’ elevatissime, fino a 40mila chilometri all’ora. Finora strutture di questo genere non erano mai state viste e neppure previste dai modelli teorici.
Al momento sono al vaglio diverse ipotesi sulla loro origine. ”Una spiegazione le lega ai brillamenti stellari”, afferma il coautore dello studio Glenn Schneider, che lavora presso lo Steward Observatory, negli Stati Uniti.
”la stella AU Mic è un sole attivo che spesso rilascia impulsi improvvisi di energia vicino alla superficie. Uno di questi brillamenti – prosegue l’esperto – potrebbe aver innescato qualche reazione in uno dei pianeti eventualmente presenti, per esempio strappando con violenza del materiale che potrebbe ora propagarsi lungo il disco, spinto dalla forza del brillamento”.
Per ora non si conoscono gli eventuali effetti che potrebbe portare al nostro sistema stellare, semmai arriverà dalle nostre parti, ma gli scienziati stanno studiando la sua effettiva composizione. Quindi analisi e previsioni.
Fonte Segnidalcielo