Primi segnali di una recrudescenza invernale sull’Europa.
In primo piano – Oggi, ore 09.34
Il colpo di coda invernale? Per la Russia e l’est europeo potrebbe arrivare nel fine settimana 17-18 marzo e ancora sino a martedì 20 marzo. L’Italia potrebbe essere solo sfiorata.
E’ l’ipotesi che stamane il modello europeo rilancia in modo convinto nella sua emissione ufficiale, arrivando a prevedere la formazione di un anticiclone sulla Scandinavia, con una lingua gelida in discesa dal Polo verso tutto l’est europeo da nord-est con punte di -20°C a 1500m.
Come mai? La ragione va probabilmente cercata nel riscaldamento stratosferico previsto tra la Siberia ed il Polo proprio a cavallo tra la seconda e la terza decade del mese di marzo.
In pratica il vortice polare stratosferico si dislocherebbe in modo piuttosto irregolare, favorendo in troposfera una frenata della corrente a getto, che per il momento non sarebbe sufficiente per veicolare il freddo verso ovest. Se tale frenata però dovesse risultare più netta, allora almeno le nostre regioni adriatiche e meridionali potrebbe essere coinvolte da spifferi freddi entro lunedì 19 o martedì 20.
Attenzione però, perché la segnalazione del modello europeo, peraltro non ripresa dal modello americano, potrebbe essere solo l’antipasto di una configurazione ben più fredda. Qui però entriamo nel campo delle ipotesi un po’ troppo fantasiose per essere avallate così facilmente. Pertanto l’attendibilità, stante la distanza previsionale resta bassa.
Logico che l’isoterma di -20°C a 1500m a 7 giorni di distanza non lascia indifferenti nel cuore di marzo, ma siccome i riflessi per il nostro Paese sembrerebbero comunque molto modesti, per ora ci fermiamo qui, in attesa di capire quali saranno gli sviluppi del riscaldamento stratosferico e soprattutto se l’ipotesi lanciata dall’emissione ufficiale potrà trovare un’eco anche nelle emissioni cosiddette perturbatrici, che vengono riassunte nella cosiddetta “media degli scenari”, nella quale per ora non si trova quasi nessun riscontro.
IN SINTESI
Tra sabato 17 e martedì 20 marzo il modello europeo vede aria molto fredda investire l’est europeo, parte della Scandinavia e della Russia europea. Per l’Europa occidentale questo potrebbe tradursi in una frenata del flusso perturbato atlantico e in una parziale interazione con le masse fredde. Per L’Italia significherebbe nel complesso ancora instabilità con temperature un po’ più basse.
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