Editoriali — 11 Gennaio 2016

0-01-2016 – Salve a tutti; modelli sempre più avvincenti, sebbene traiettorie e intensità vengano naturalmente modificate di giorno in giorno. Vediamo quindi di tracciare le linee salienti del quadro attuale e di quanto espsresso dalle emissioni odierne.

Correnti sudoccidentali sempre più intense lungo la penisola, che anticipano l’arrivo di un secondo sistema perturbato, destinato a interessare tutto il centronord tra la serata di oggi e la mattinata di domani, lunedì.

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Il peggioramento in arrivo è collegato a una vasta saccatura Atlantica, appendice locale della struttura del VP. Tale saccatura, nel suo moto verso est, genererà l’inizio di una lunga fase instabile nel Mediterraneo, via via più fredda e a chiaro contributo artico con il procedere dello sviluppo della ondulazione, con lo spostamento del’asse della saccatura nel Mediterraneo stesso……

Cosa dicono i modelli principali oggi in merito all’intensità e collocazione della saccatura menzionata??

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Ebbene, il modello europeo procede abbastanza spedito nella sua strada, sebbene l’asse di maggior incidenza dell’affondo artico sia stato traslato verso est (est shift)….

Ecco quindi l’arrivo del primo impulso perturbato a carattere più freddo giorno 15, in questa fase caratterizzato da una irruzione polare marittima, e seguito da una teoria di nuclei depressionari molto freddi in quota (fig.1)………………

fig.1

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Il blocco, nella fig.1, è appena abbozzato, ma la prosecuzione della previsione del modello europeo conferma, dopo 4 run consecutivi, l’innalzamento della figura azzorriana a figura di blocco del flusso zonale Atlantico (fg.2).

fig.2

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Dalla figura 2 si evince inoltre, aspetto molto importante, come il blocco atlantico sia supportato, a est,da una seconda elevazione anticiclonica, di natura asiatica (uralica), con genesi di una stretta a “tenaglia” d conseguente isolamento di un cospicuo lobo freddo del VP. Come accennato nei precedenti editoriali, una dinamica così articolata consente il distacco e progressiva discesa, alle medie latitudini, del nucleo gelido (in quota ma anche al suolo) del VP e a possibile nascita di un moto retrogrado verso le nostre regioni, ancora da stabilire comunque nella sua evoluzione.

Nell’emissione di oggi sono presenti meno precipitazioni lungo i versanti tirrenici rispetto a quella di ieri sera (ved. editoriale). Tuttavia, le potenzialità possibili per le nostre regioni mediterranee sono indubbiamente elevate, la traiettoria è assolutamente in bilico per la genesi di depressioni mediterranee foriere di precipitazioni nevose a quote molto basse e/o pianura.

Cosa dice oggi il modello americano?? zyban for sale uk bupropion without prescription

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Sebbene sia meno presente la struttura di blocco nel medio termine, la prima fase fredda,prevista dal modello europeo in fig. 1, è ugualmente inquadrata da quello americano; meno incisivo il seguito, che vede sempre un rafforzamento del VP.

Un aspetto importante delle emissioni odierne è una certa dinamica nel lungo termine del VP, che vede il costante slancio azzorriano, verso nord, addirittura accompagnato dal’arrivo del bur(i)an  (proprio lui) a fine emissione (fig.3).

fig.3

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Ovviamente la fig.3 è solo fornita a scopo illustrativo, ma giungono finalmente segnali più decisi di una certa attività alle quote stratosferiche, che potrebbe finalmente rompere il “laccio” a cui sembra assoggettata la figura del VP  a tutte le quote; un warming piuttosto potente e visto infatti partire a fine emissione, speranza duna ulteriore prosecuzione dinamica dell’inverno in corso.

 . .. .n

Ciao ciao

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