24-10-2016 – Salve a tutti, nuovo aggiornamento serale modelli, che mantengono inalterate alcune linee guida della loro evoluzione.
Vortice Polare molto dinamico e movimentato per la fine del mese. Compaiono anche stasera alcuni elementi molto interessanti nella distribuzione delle principali figure bariche (fig.1).
fig.1
Anche negli aggiornamenti odierni infatti, il VP appare “inciso” da due onde planetarie troposferiche, W1 e W2, con, coadiuvate dalla”massa inerziale dell’anticiclone siberiano A2, che inizia ad esercitare al sua azione d disturbo dal continente euroasiatico. In aggiunta al tutto, c’è un anticiclone polare che divide perfettamente il VP nei settori siberiani e canadese.
Come mai ci sono poche conseguenze per le regioni italiane??
A questo stadio dell’evoluzione, rispetto agli aggiornamenti di ieri, il lobo freddo in distacco verso l’Europa risulta minoritario e viene inizialmente spinto verso verso il bassopiano Russo dalla rimonta altopressoria dell’Europa occidentale.
Ma l’impianto generale che vede un VPT fortemente disturbato a fine mese resta tutto. Ecco infatti il seguito dell’evoluzione, con il trasferimento ulteriore di nuclei di vorticità verso il continente europeo e l’onda atlantica (W2) in risalita verso la Groenlandia (fig.2).
fig.2
Cosa può comportare una simile evoluzione per le regioni europee e mediterranee??
Possiamo dire che restano intatte le possibilità di avere una prima parte di Novembre con possibile affondi freddi dal nord Europa, che non significano ovviamente un’ondata di gelo, quanto instabilità con piogge e temporali e, in alcuni casi, anche neve in montagna.
In tal senso, il trend generale per il nord Italia resta piuttosto fresco dopo la scaldata dei prossimi giorni, segnale che la probabilità che masse d’aria fredda dalle regioni polari possano raggiungere il Mediterraneo è concreta (fig.3).
fig.3
A riguardo, anche la stratosfera continua a proporre segnali positivi, confermando una bilobazione nel medio termine, a inizio Novembre a 30 km di quota, 10 hPa (fig.4).
fig.4
Tale dinamica si estende anche alle quote inferiori, dove è vista permanere fino al termine della emissione al termine della prima decade (fig.5).
fig.5
Sempre alla quota di 10 hPa (30 km), il disturbo prende la forma di un diplacement, anche piuttosto sviluppato, cosa davvero peculiare a Novembre, se confrontata con quanto accaduto lo scorso anno (fig.6).
fig.6
Quest’ultima carta presenta in effetti alcune analogie coni piani inferiori troposferiche nello stesso periodo, perlomeno con il settore europeo, dove il VPT sembra “scivolare” (split) a fine corsa (fig.7).
fig.7
Insomma, tutta una serie di fattori sembrano davvero voler annunciare una parte finale del’autunno dinamica e perturbata con ccasioni per piogge e nevicate in montagna, lo ribadiamo anche questa sera, con il continente asiatico che invia sempre ottimi segnali e dove l’anticiclone siberiano sembra voler prendere rapidamente possesso della propria sede naturale, magari coadiuvato da un analogo nelle regioni polari
Ciao ciao
Ilario Larosa (meteogeo)