Per la tradizione il 10 agosto è la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, le lacrime di san Lorenzo. Come tutti sanno, le stelle cadenti in realtà sono uno sciame meteorico, in particolare quello delle Perseidi. Quest’anno le Perseidi saranno visibili dal 13 luglio al 26 agosto 2015, ma il picco di massima attività si avrà in effetti poco dopo san Lorenzo, nella notte tra il 12 e il 13 agosto… notte senza Luna e dunque ottima per l’osservazione.
Quali sono i consigli per godersi al meglio lo spettacolo?
1. Fuggire la luce. Per prima cosa appostarsi in un luogo lontano da fonti di luce (riflessi di edifici illuminati, periferie cittadine, svincoli autostradali, discoteche…), in una zona dove non vi siano interferenze con il cielo, perché le meteore possono arrivare da qualunque direzione.
2. Mettersi comodi. Anche per questi motivi è meglio essere sdraiati piuttosto che seduti. In questo modo l’osservazione è più comoda e piacevole. Il picco è previsto nelle prime ore del mattino, ma già da dopo mezzanotte si dovrebbero vedere numerose stelle cadenti.
3. Armarsi di pazienza. Un altro consiglio, un po’ meno scontato, è di avere pazienza, poiché gli occhi hanno bisogno di un po’ di tempo, fino a mezz’ora, per adattarsi al buio e vedere meglio ciò che accade nell’oscurità del cielo (la cosa migliore, quindi, è essere anche in buona compagnia).
4. Non guardare in un posto solo (e soprattutto non lo smartphone). Telescopi o binocoli sono inutili: permettono di osservare una porzione di cielo troppo piccola e le probabilità di vedere una meteora o un bolide si riducono notevolmente, Meglio lasciare correre gli occhi, senza fissarsi su alcuna zona specifica della volta celeste (ma è sempre meglio orientarsi verso nord est, dalla cui direzione arrivano le meteore. Evitate anche di guardare lo smartphone perché rovina la visione notturna e i vostri occhi poi si dovranno riabituare al buio.
5. Per gli amanti della fotografia. Per chi vuole scattare foto, il consiglio è di utilizzare un cavalletto e un ISO molto alto, con apertura massima e breve esposizione. Per chi ha un intervallometro, è bene impostarlo su scatti continui e sperare di essere molto fortunati.
Quante se ne possono vedere? Si stima che a occhio nudo e in condizioni favorevoli sia possibile vedere ogni ora fino a cento meteore che, impattando con l’atmosfera terrestre a una velocità di circa 59 km al secondo, provocano scie luminose lunghe fino a 20 chilometri.
CHE COSA SONO? Nonostante si parli di “stelle” cadenti, le Perseidi sono in realtà detriti (polveri e ghiaccio) abbandonati dalla cometa Swift-Tuttle nel suo passaggio intorno al Sole. La cometa è transitata vicino al nostro pianeta nel 1992 e non ripasserà fino al 2126, quando – se le previsioni sono corrette e verranno confermate – dovrebbe essere visibile a occhio nudo quanto la cometa Hale-Bopp nel 1997.
La Swift-Tuttle non è una cometa pericolosa per la Terra (almeno per i prossimi 1000 anni), ma è pur sempre molto grande: ha un diametro di quasi 10 km, più o meno come l’oggetto che ha colpito la Terra 65 milioni di anni, estinguendo i dinosauri.
Le caratteristiche delle Perseidi. Questo sciame meteorico, uno dei più spettacolari e rilevanti tra tutti quelli incontrati dal nostro pianeta nella sua orbita intorno al Sole, deve il suo nome al fatto che tutte le scie sembrano provenire dalla stessa direzione, all’interno della costellazione di Perseo (tutti gli sciami meteorici prendono il nome dalla costellazione da cui le meteore sembrano arrivare)
Meteore e meteoriti. Un meteoroide (come viene chiamato un detrito roccioso nello spazio) tipico delle Perseidi viaggia a circa 214.365 km/h (59 km al secondo) quando colpisce l’atmosfera terrestre. L’evaporazione provocata dall’attrito produce scie luminose (chiamate meteore) lunghe fino a 20 km e perfettamente visibili per alcuni secondi anche a occhio nudo.
La maggior parte delle Perseidi sono minuscole, delle dimensioni di un granello di sabbia, ed è molto raro che qualche oggetto più grande sopravviva all’ingresso nell’atmosfera e arrivi fino a toccare terra (nel qual caso viene definito meteorite).
La maggior parte dei frammenti sono visibili quando sono a circa 97 chilometri dal suolo.
Fonte Focus