I repentini sbalzi di temperatura tipici della stagione si percuotono sui valori della nostra pressione corporea. I consigli della medicina…
La primavera meteorologica è appena da 3 settimane ma non ha perso tempo nel mostrare la sua proverbiale mutevolezza tanto che nella prossima passeremo dal caldo al freddo e poi di nuovo al caldo.
Ma l’incessante scendere e salire, da un giorno all’altro, della temperatura, dell’umidità e della pressione dell’aria, si ripercuote anche sulla nostra pressione sanguigna la quale in genere diviene mutevole ed instabile come il tempo.
In particolare, nelle giornate calde la pressione corporea tende a scendere ad di sotto dei normali valori e questo è il motivo per cui, in tali situazioni, vi sentite stanchi e svogliati. Ma se poi il giorno dopo arriva aria fresca, potete essere certi che la vostra pressione tenderà a portarsi al di sopra dei valori normali, una situazione non certo ideale per gli ipertesi e che causa spesso fastidiosi mal di testa.
Il balzo all’insù della pressione sanguigna è in genere tanto accentuato quanto più si abbassa la temperatura rispetto al giorno prima. Ma la pressione può subire sbalzi anche nel corso della medesima giornata perché in primavera non sono infrequenti le situazioni in cui fa caldo nel tardo mattino e nelle ore centrali del giorno mentre nel tardo pomeriggio la temperatura si abbassa bruscamente per l’arrivo di qualche temporale.
Comunque, finché dura la variabilità primaverile, i medici raccomandano agli ipertesi di non cambiare la quantità prescritta di farmaco. Solo verso la fine di maggio, quando il caldo inizia ad essere una condizione quasi stabile, il vostro medico potrebbe suggerirvi un’oculata riduzione delle dosi.
Fonte: www.meteogiuliacci.it