Prima, durante e dopo il temporale. Tutto cambia: la temperatura, la trasparenza, persino il profumo dell’aria. Tra tutte le perturbazioni che possono accompagnarsi a temporali primaverili o estivi, quella denominata come fronte di irruzione fredda, o fronte freddo, è sicuramente la più spettacolare, soprattutto nel semestre caldo. Lo scavalco impetuoso della catena alpina e l’improvviso capitombolo dell’aria fredda lungo i pendii, generano una una forte turbolenza e una fenomenologia che comprende soprattutto rovesci e colpi di vento, ma a volte anche tuoni, fulmini e grandinate.
Quanto anticipato è esattamente quello che è successo ieri, 18 aprile 2016 e il giorno precedente, su alcune zone del nord Italia. Ora ve lo descrivo con la sequenza di figure preparate in allegato all’articolo. Lo scenario è quello del lago di Garda, sulle nostre regioni settentrionali, allorquando un fronte freddo, nell’aprile di qualche anno fa, ha messo a stretto contatto aria mite e umida affluita in precedenza dalla val Padana e quella più fredda sopraggiunta dall’Atlantico. Ne sono scaturite manifestazioni temporalesche sui settori centro-orientali delle Alpi, tra est Lombardia e Triveneto. Interessante seguire passo passo cosa è accaduto in località Tignale (sponda bresciana del Benaco), aiutandoci con le immagini allegate.
Nella prima immagine notiamo la stasi precedente l’arrivo del fronte, con cielo velato, foschia densa e vento calmo o debole brezza meridionale. Nella seconda immagine ci troviamo nel pieno della perturbazione, con la rapida rotazione del vento da nord, forte fino a bassa quota a causa delle correnti discendenti legate al passaggio delle precipitazioni temporalesche.
Nella terza immagine ecco invece la panoramica dopo il passaggio frontale: l’aria fresca ha preso il posto di quella calda e l’atmosfera risulta tersa con ampi rasserenamenti. Il vento soffia ancora da nord, ma è più debole. Si esaurirà solo la mattina successiva, quando le brezze risalenti dalla val Padana lo contrasteranno fino a bloccarlo definitivamente invertendo e ripristinando il normale andamento giornaliero.
Ringrazio Denis Riccardi per questa interessante testimonianza fotografica.
Luca Angelini per Meteoservice.net