Allarghiamo lo sguardo all’Emisfero Boreale: l’attacco dell’onda pacifica
Lasciamo per ora ad altri articoli del giornale il compito di descrivere la strada molto perturbata che ci accompagnerà sino a metà mese, e proviamo ad allargare lo sguardo all’Emisfero Boreale, onde capire se si possano scorgere i primi segnali invernali. In effetti, a partire dai prossimi giorni inizierà il primo attacco dell’onda subtropicale pacifica (Wave 1) al Vortice Polare (VP), che porterà ad una negativizzazione dell’indice AO (Oscillazione Artica).
Osserviamo la carta emisferica
Se analizziamo la carta emisferica valida per il periodo 13-15 novembre circa, noteremo alcuni movimenti molto interessanti in relazione all’inverno. Prima di tutto possiamo vedere chiaramente l’azione intrusiva dell’onda pacifica, che va a destabilizzare il VP, dislocandolo in area siberiana. Nella sede polare si formerà un anticiclone. Un altro nocciolo importante del VP si dislocherà nella sede canadese, e andrà ad alimentare le invasive depressioni nord-atlantiche tipiche dei nostri autunni. Osserviamo anche l’area siberiana: mentre a nord imperverseranno le tempeste di neve, nell’area più basa di latitudine troveremo due anticicloni: uno sarà l’Orso, ovvero il famigerato anticiclone gelido siberiano, l’altro, a ovest, sarà di natura dinamica, che bloccherà l’avanzata delle depressioni oceaniche verso est.
Le conseguenze invernali per l’Europa
Nell’immediato non avremo particolari conseguenze invernali sul nostro continente. Mentre in area siberiana e americana giungeranno le prime irruzioni artiche già pienamente invernali, l’Europa continuerà ad essere travagliata dal flusso perturbato nord-atlantico. Si nota però la possibile formazione di un’alta pressione in sede scandinava (SCH), che potrebbe preludere alle prime irruzioni artiche anche nel vecchio continente.
Conclusione
In definitiva possiamo già scorgere a livello emisferico interessanti segnali invernali. Questi non avranno nell’immediato conseguenze per l’Europa, ma il VP indebolito potrebbe preludere a movimenti antizonali in area euro-asiatica, che sfruttando il possibile SCH preparerebbero nella seconda metà di novembre i primi impulsi invernali in Europa.
fonte: meteogiornale.it