Climatologia — 14 Ottobre 2015

Un ricercatore dell’Università di Southampton ha realizzato uno studio in base al quale lo scenario dipinto nel film catastrofico The Day After Tomorrow potrebbe un giorno diventare realtà. Il film, uscito nei cinema nel 2004, riguardava il riscaldamento del pianeta il quale provocava un brusco crollo delle temperature a causa di fenomeni legati alla circolazione delle acque nell’Atlantico meridionale.  La particolarità del film era legata al fatto che i cambiamenti, dovuti al brusco calo delle temperature, avvenivano in pochissimi giorni, addirittura poche ore. Questi cambiamenti portavano poi al congelamento dell’intero emisfero settentrionale del pianeta.

Negli anni seguenti numerose critiche da parte di scienziati,  ma anche di soli critici cinematografici hanno poi relegato a mera fantasia la trama del film e deriso la sua credibilità a livello scientifico.
Oggi uno scienziato, il professor Sybren Drijfhout dell’Università di Southampton, utilizzando dati del modello climatico ECHAM realizzato dall’Istituto Max-Planck di Amburgo, ha rilevato che se il riscaldamento globale continua a questi livelli, nel giro di 20 anni la Terra potrebbe raffreddarsi e ciò provocherebbe un crollo della circolazione termoalina (AMOC, Atlantic meridional overturning circulation), proprio come descritto nel film.

Negli anni seguenti, sempre secondo gli studi del professor Sybren Drijfhout, la temperatura media globale si abbasserebbe addirittura a 0,8° centigradi.
Tuttavia questo nuovo studio, apparso su Nature Scientific Reports, rivela anche che il recente periodo di riscaldamento globale risulta ancora troppo debole.  Inoltre esso non può essere attribuito ad una sola causa e molto probabilmente El Niño ricopre un ruolo molto forte in queste tipologie di cambiamenti.

DAT_satellite

Day-After-Tomorrow

 

 

 

 

 

 

 

Fonte Segnidalcielo

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