20-09-2016 – Salve a tutti, nuovo ampio editoriale riguardante l’evoluzione meteorologica dei prossimi giorni, con un dettagliato sguardo alle tendenze del lungo termine, quanto mai interessanti in questo inizio di autunno.
Iniziando dal breve, un nuovo complesso peggioramento si sta realizzando nel Mediterraneo, con una perturbazione nata a sud della Spagna, nel mare di Alboran, che si avvicina rapidamente alle regioni italiane e andrà a interagire con l’alimentazione fredda continentale attraverso un canale sempre aperto con il bassopiano russo (fig.1)
fig.1
Ecco quindi, che il terzo peggioramento nel giro di pochi giorni avrà luogo nelle regioni italiane, con piogge diffuse anche a carattere temporalesco praticamente su tutta la penisola, ma più intense nelle regioni interne appenniniche (fig.2)
fig.2
Rovesci anche nei settori alpini, per una giornata che potremmo definire dai contorni “instabili”.
E dopo, cosa succederà?? Tornerà quindi il caldo e alta pressione permanente come molti ormai si dicono certi che accada??
Sembra proprio di no, anche questa volta. Si va facendo strada infatti, una tendenza molto precisa che vede, sostanzialmente, un alleggerimento dei geopotenziali nel comparto canadese, in particolare quello orientale ( isola di Baffin e baia di Hudson) e una ripresa del flusso atlantico diretto verso l’Europa e il Mediterraneo, tramite una traiettoria inclinata del getto nord ovest sudest.
Inizialmente però l’evoluzione prevista sarà molto simile a quella attuale, con un blocco scandinavo ben presente e le perturbazioni che cercano di “infilarsi”, riuscendo nell’impresa, tra due anticicloni (scandinavo e Azzorre) molto ben piantati (fig.3).
fig.3
Sulla base di quanto affermato ecco quindi, dopo una pausa stabile nel week-end, una nuova perturbazione avvicinarsi alle regioni italiane del nord nella giornata di lunedì. Tale tendenza, a partire dal periodo intorno il 26 Settembre, sembra possa rappresentare il leit motiv della parte iniziale dell’autunno; attenzione quindi a quanto illustrato in fig.4
fig.4
Sonom presenti quindi 5 principali figure bariche:
1) Il nucleo centrale del VP, ancora ben saldo nell’artico canadese
2) Un anticiclone delle Azzorre forte in atlantico,in spinta verso nordest
3) Un secondo anticiclone di blocco scandinavo
4) Una depressione mediterranea rilasciata dal flusso atlantico attraverso i due anticicloni
5) Una seconda depressione nel bassopiano russo
In sostanza, praticamente fino alla fine del mese, analogamente a quanto succede ora, l’evoluzione nel Mediterraneo vedrà il rilascio di nuclei perturbati dall’Atlantico, in progressivo isolamento dal flusso principale, con genesi di una gocce fredde semistazionarie alimentata anche dalla depressione russa.
Un tempo fortemente instabile quindi, con una pausa soleggiata più lunga tra 22 e 25 Settembre.
fig.5
Tutto qui quindi il tempo di inizio autunno??
Niente affatto. Tutta l’evoluzione potrebbe subire una brusca accelerazione a causa della costante erosione del bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre, con apertura più netta del flusso atlantico verso il Mediterraneo (fig.6).
fig.6
In fig.6 ecco l’anticiclone delle Azzorre che spinge in Atlantico verso la Groenlandia ed ecco un intenso nucleo di vorticità del VP che si avvicina All’Europa.
A quel punto, la strada verso il Mediterraneo è aperta e può partire un treno d’onda, con perturbazioni successive, veloci, che possono giungere in sequenza nel Mediterraneo entro la fine del mese, l’autunno old style insomma, in perfetta puntualità con i tempi (fig.7).
FIG.7
Facile notare la differenza con il periodo precedente; ora il flusso perturbato è continuamente alimentato dalla discesa del getto polare e il cavo d’onda è costantemente direzionato verso il Mediterraneo (fig.8).
fig.8
Sembra davvero che una tale evoluzione possa assumere caratteri di stazionarietà secondo il modello americano, inaugurando una stagione autunnale in grande spolvero, con continui peggioramenti in arrivo nel Mediterraneo, ecco la carta per il 5 Ottobre, non cambia quasi nulla rispetto ai quadri precedenti (fig.9).
fig.9
Da non perdere i successivi aggiornamenti
Ilario Larosa (meteogeo)