Italia sempre più calda, con piogge abbondanti in inverno e rischio siccità in estate. E’ il quadro dipinto, in uno scenario sul clima del nostro Paese per la fine del secolo, da alcuni scienziati del Centro EuroMediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) in un articolo pubblicato nella rivista International journal of climatology.
Si parla di un aumento della temperatura media di 3,2 gradi (differenza tra il periodo 1971-2000 e 2071-2100) e un incremento di precipitazioni nelle stagioni fredde e una diminuzione in quelle calde.
I risultati della ricerca mostrano scenari climatici sull’Italia per valutare le variazioni di temperature e precipitazioni per il secolo in corso e i relativi impatti. I dati – viene spiegato dal Cmcc – sono ”associabili al rischio alluvioni per quanto riguarda le stagioni invernali e ai problemi” relativi ”la gestione delle risorse idriche nelle stagioni estive e primaverili soprattutto nelle regioni settentrionali” del Paese, ”con particolari implicazioni sia per la disponibilità d’acqua ad uso civile, sia per altri usi come per i settori agricolo e industriale”. Il Cmcc spiega che, grazie agli ”avanzamenti della ricerca scientifica”, queste ”informazioni per i decenni a venire” saranno ”di grande importanza per i decisori pubblici”: è come fare ”uno zoom su una parte della Terra”, per studiare i cambiamenti climatici attuali e futuri su scala regionale utilizzando modelli numerici che consentono di raggiungere ”un livello di dettaglio sufficiente ad analizzare il clima di una determinata area del Pianeta”, come per esempio l’Italia. Gli scienziati del Cmcc e del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) di Capua che hanno condotto la ricerca sono Edoardo Bucchignani, Myriam Montesarchio, Alessandra Lucia Zollo e Paola Mercogliano.
Fonte: ansa.it