Climatologia — 07 Giugno 2014

Usare cyber-piante provviste di speciali sensori come sentinelle di cambiamenti climatici e inquinamento, imparando a leggerne i segnali. Questo in sintesi lo studio condotto dal progetto PLEASED, cofinanziato dall’Ue e guidato dall’azienda italiana WLAB con la collaborazione dell’Università di Firenze e altri partner inglesi e spagnoli (http://pleased-fp7.eu). Una volta innestati in una pianta, i microsensori sono in grado di produrre un’analisi ambientale di dati specifici, dal monitoraggio dell’ozono in tempo reale alla misura del grado di intossicazione chimica dei terreni. “Le piante possono contribuire a fornirci uno strumento valido per comprendere e monitorare meglio il nostro ambiente, poi cambiarlo spetta a noi” spiega Andrea Vitaletti, coordinatore del progetto PLEASED (http://it.euronews.com). “Sono orgogliosa che i fondi europei vadano a sostegno del lavoro di questi biologi e ingegneri informatici, – ha commentato Neelie Kroes, commissario Ue per l’agenda digitale – aiutando a sviluppare le Pmi più innovative e i migliori centri di ricerca in Europa”. Questo progetto ha ricevuto oltre un milione di euro di fondi europei tramite il programma ‘Future and Emerging Technologies’ (FET).
Ansa.itLa rosa tacita III Concorso internazionale per variet? di ro

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