Editoriali — 04 Dicembre 2014

Freddo in vista, ma senza esagerare. Questa è la linea di principio che ci accompagnerà in questo primo scorcio dell’inverno 2014. Ma andiamo subito al sodo.

Due autostrade di vento percorrono i cieli del comparto euro-mediterraneo, andando a disegnarvi complessi scenari in bilico tra cicloni grandi e piccoli e anche due ancelle anticicloniche, l’una in avvicinamento dall’Atlantico e l’altra ferma come una roccia sulla Russia. Il flusso primario, legato alla Corrente a Getto Polare, mostra una incipiente accelerazione all’altezza della Groenlandia, per l’avvicinamento di un vasto ciclone dalle coste nord-orientali canadesi. Il flusso secondario, o meglio derivato, scorre invece a latitudini subtropicali, ovvero sul nord Africa e riesce ancora a calamitare masse d’aria miti entro il pozzo depressionario che da giorni indugia sui nostri mari.

spaghiSino al weekend si mantengono così attive sull’Italia condizioni di tempo spiccatamente instabile e a tratti anche perturbato. Ma proprio da lontano, giungono importanti novità: l’accelerazione del flusso principale alle alte latitudini atlantiche, produrrà come effetto il rinforzo e la successiva espansione verso l’Europa occidentale, dell’anticiclone delle Azzorre, il quale costringerà la depressione mediterranea a scansarsi verso i Balcani, pur mantenendo un probabile gancio di bassa pressione a cavallo delle nostre regioni.

Ora, una siffatta manovra fungerà da esca per un primo nucleo di vorticità che, dalle acque nord-atlantiche, compirà un lungo percorso a parabola che lo porterà ad infilarsi entro la neonata depressione balcanica, infarcendola di aria fredda. E proprio quest’aria fredda giungerà in parte anche sull’Italia, determinando tra il 9 e il 10 dicembre un generale e sensibile calo delle temperature, cui potranno anche accompagnarsi anche alcuni episodi nevosi a quote medio-basse sulle nostre montagne.

Subito dopo ecco sopraggiungere a ruota un secondo nucleo di aria polare marittima il quale però, sembra sia destinato a perdere l’attimo fuggente e a mancare l’aggancio con l’Italia, andando a far bella compagnia al collega che ormai lo precede tra i Balcani e l’Egeo. La manovra dovrebbe comunque essere sufficiente per mantenere sull’Italia un profilo termico finalmente in linea con la normalità stagionale. Insomma signori, arriva l’inverno, almeno per qualche giorno.

Detto questo, data la nota incertezza prognostica sofferta dai modelli numerici in casi di irruzioni fredde, ci fermiamo qui poichè, se del domani non c’è certezza, figuriamoci del dopo.

Luca Angelini

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