Da giovedì prenderà piede una circolazione estremamente perturbata, i cui effetti rischiano seriamente di ripercuotersi sul nostro Paese per oltre 1 settimana. Il peggioramento contemplerà due step: il primo avrà connotati atlantici, il secondo marcatamente artici. Trattandosi di due fasi termicamente distinte, abbiamo scelto di optare per una mappa che fosse in grado di riprodurre al meglio le precipitazioni in senso lato. Ciò che vedrete rappresentato in figura non sono altro che piogge e nevicate settimanali (nel periodo 27 gennaio/03 febbraio).
Il nostro modello ad alta risoluzione conferma, semmai ce ne fosse bisogno, intensità e diffusione dell’ondata di maltempo. Le piogge (rappresentate nelle varie tonalità del blu) cadranno abbondanti nelle regioni centro meridionali e insulari, in particolare sui settori tirreniche, Sicilia e Sardegna. Qui, stante la scala colorimetrica a lato, potrebbero accumularsi oltre 100 mm di pioggia. Siamo in grado di scorgere punte prossime, se non addirittura superiori, ai 150 mm. Pioverà un po’ meno al Nord, soprattutto ad ovest, questo perché le correnti si disporranno gradualmente dai quadranti settentrionali e discendendo dalle Alpi risulteranno secche.
Ora concentriamoci sulle nevicate. Le precipitazioni nevose vengono rappresentate nei calori dal verde al porpora ed è evidente come si potrebbero verificare accumuli imponenti in vari tratti appenninici e sulle Alpi di ponente. Potrebbe cadere oltre 1 metro di neve sulla Sila, sui rilievi abruzzesi e in Valle d’Aosta. Interessanti anche gli accumuli sulle montagne marchigiane, sul Gennargentu (Sardegna) e sull’Appennino tosco-emiliano: ci aspettiamo punte sino 40-50 cm. Nevicherà un po’ meno nelle restanti zone alpine e appenniniche, ma occhio perché proprio dal 3 febbraio potrebbe realizzarsi una forte irruzione artica che andrebbe a rimpinguare gli apporti nevosi sui rilievi e alle basse quote.
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