Terza decade di marzo al FREDDO sull’Europa? Quanto c’è di vero…
Dinamismo confermato sino alla terza decade di marzo ma ritorno di freddi severi con buona probabilità no, almeno sull’Italia: questo indicano oggi le mappe.
Editoriali – Oggi, ore 11.27
E’ probabile che all’inizio della terza decade del mese la corrente a getto rallenti, sia a causa della formazione di un anticiclone sulla regione russa-scandinava, sia per una dislocazione differente del vortice polare, influenzato da ciò che avverrà ai piani alti dell’atmosfera.
In questo modo le grandi depressioni in arrivo dall’Atlantico potrebbe virare decisamente in direzione del nostro Paese in modo più netto, favorendo non solo altre situazioni favorevoli a precipitazioni ma anche un certo ritorno a condizioni simil invernali, con un freddo comunque sufficiente a favorire nevicate a quote basse lungo il settore alpino ed appenninico.
Tutte cose che abbiamo già ribadito in diversi editoriali ma che oggi si arricchiscono di un elemento di valutazione in più, introdotto dal modello europeo: la possibilità che ad accompagnare questi momenti perturbati ci sia l’interazione con aria fredda di estrazione artica continentale o addirittura polare continentale.
Una situazione che viene evidenziata in parte anche da qualche altro modello, ma che sembra non avere grosse possibilità di successo, in quanto l’indice di affidabilità o differenziale del modello europeo stesso, nella “sintesi” dei 40 scenari “alternativi” all’emissione ufficiale, smentiscono in maniera piuttosto netta questa evoluzione.
Del resto la mappa che vi mostriamo parla da sola: si nota con il colore blu lo schema barico relativamente più attendibile, che poi è quello che vi abbiamo descritto sopra e che mostra anche la media degli scenari del modello americano, in giallino e marrone si nota la scarsa attendibilità dell’irruzione fredda prevista sui Balcani.
Tuttavia, non bisogna MAI sottovalutare l’emissione ufficiale, che resta comunque la più performante. Dunque non scartiamo del tutto questa ipotesi a propri.
Oltretutto il modello americano contempla altre possibilità di “invernata” senza necessariamente che risulti estrema: proponendo l’affondo di una lingua del vortice polare sul centro Europa e con riflessi un po’ freddi anche in Italia, proprio durante la terza decade del mese.
Dunque cosa attenderci?
Molto probabilmente che la dinamicità continui per tutto il mese e che diventi anche un po’ più di tipo freddo in terza decade. Al momento non riteniamo possibile ondate di gelo tardive importanti per il nostro Paese.
Autore : Alessio Grosso
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