E’ appena uscito un lungo articolo sul Daily Mail, illustrante quella che sarà la caratteristica dei prossimi anni .
Anzitutto, occorre dire che lo studio delle temperature di oltre 30 mila stazioni meteorologiche mondialida parte del Meteoffice e dell’Istituto dell’Est Anglia ha concluso che, negli ultimi 15 anni, non c’è stato alcun aumento delle temperature globali, contrariamente a quanto dichiarato da altri organismi ufficiali.
Anzi, per la precisione la tendenza all’aumento delle temperature globali si è interrotta nel lontano 1997.
La preoccupazione degli scienziati è quella che, dopo che il Sole ha emesso livelli altissimi ed insoliti di energia nel corso del XX Secolo, adesso si sta indebolendo, tornando ai livelli dei Secoli precedenti.
Adesso siamo nel momento del picco di massimo di questo ciclo solare, il numero 24, con numerose aurore boreali rilevate anche a latitudini basse, tuttavia il numero delle macchie solari è meno della metà di quello osservato normalmente durante il XX Secolo,.
Inoltre le osservazioni degli scienziati della NASA e dell’Università dell’Arizona hanno mostrato come le misurazioni del campo magnetico solare 120 miglia sotto la superficie del sole mostrino che il prossimo ciclo 25 sarà ancora più debole dell’attuale.
C’è il 92% di possibilità che il ciclo 25 ed i successivi siano deboli come quelli del “Minimo di Dalton”, intervenuto nel periodo 1790-1830.
In questo periodo le temperature medie di alcune parti dell’Europa sono diminuite di ben 2°C.
Ma esiste la possibilità non trascurabile che i prossimi cicli portino ad un nuovo Minimo di Maunder, come quello verificatosi nel periodo più freddo della Piccola Età Glaciale, tra il 1645 ed il 1710, quando il Tamigi gelava a Londra una volta ogni sette anni circa.
Tuttavia gli scienziati del Meteoffice rassicurano, in quanto secondo loro l’effetto riscaldante dovuto alla CO2 sarebbe di gran lunga superiore a quello raffreddante dovuto alla diminuita radiazione solare.
Queste conclusioni però vengono contestate duramente da altri esperti solari, come il fisico Danese Svensmark, che sostiene imminente l’arrivo di un periodo di raffreddamento della durata di 50 anni.
Articolo e grafico liberamente tratti da dailymail.co.uk