Climatologia — 18 Aprile 2016

In questo delicato momento stagionale non poteva essere più provvidenziale l’apparizione sulle carte meteorologiche di un nucleo di aria fresca atlantica, un minimo alla mesoscala (scala regionale) che, sfuggito dal flusso principale, finirà per inerzia entro martedì 19 lungo l’Adriatico. Una manovra dell’ultim’ora, nata da uno strappo di vento in quota a carico del flusso perturbato principale che ha accelerato in entrata sul continente europeo all’altezza del mar di Norvegia.

Un “dettaglio” che fino in fondo è riuscito ad eludere la modellistica numerica, sfuggendo alle maglie di indagine e di calcolo, come a volte può accadere per le strutture atmosferiche alle scale più piccole.

Una piccola manovra per un grande risultato, visto che l’aria fresca atlantica ridurrà l’apporto di aria calda in risalita dal nord Africa, deviandone anche la traiettoria. Il nuovo obiettivo infatti non sarà più l’Italia, ma nientemeno che le Isole Britanniche. In altre parole sulle nostre regioni, anzichè lo Scirocco caldo e polveroso, arriveranno Bora e Tramontana, ben più fresche e pulite. Lo si evince dalla mappa allegata in figura, elaborata dal Consorzio LAMMA e riferita alla distribuzione delle masse d’aria a circa 1.500 metri di quota per la giornata di mercoledì 20 aprile.

Possiamo notare che il campo termico, pur rimanendo al di sopra della media, ridurrà comunque lo scarto a qualche grado, al massimo 4-5°C, al posto dei 12-15°C prospettati la scorsa settimana. Temperature in discesa graduale quindi già a partire da martedì sul settore peninsulare, da mercoledì sulla Sicilia e da giovedì sulla Sardegna.

Nulla cambierà invece dal punto di vista delle precipitazioni che, a parte la possibilità di qualche breve rovescio martedì mattina nelle zone interne delle Marche, risulteranno pressochè assenti su tutti i settori sino in prossimità del fine settimana, e questa sarà senz’altro un’altra anomalia da appianare.

 

 

 

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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