Anche nei prossimi giorni l’Italia andrà sperimentando condizioni atmosferiche votate all’intensa calura, nonostante tutto una certa attenuazione dell’alta pressione potrebbe farsi strada nel corso della terza ed ultima decade di luglio. Vediamo sul lato pratico cosa potremo aspettarci.
Prima che sul bacino del Mediterraneo possa intervenire una certa attenuazione dell’anticiclone, bisognerà attendere ancora qualche giornata. In questo momento infatti, sia l’Italia, sia il bacino del Mediterraneo, risultano pienamente coinvolte da una heat wave di origine africana che determina temperature assai elevate sia al suolo che in quota.
Nel weekend ormai imminente, un’effimera accentuazione dell’attività temporalesca è prevista sulle regioni settentrionali, agevolata da un primo, modestissimo calo dei geopotenziali che si accompagnerà al transito di un impulso instabile appena al di là delle Alpi. Che questo anticiclone non abbia la stessa portanza della rimonta accorsa tra la fine di giugno e l’esordio di luglio, lo possiamo intuire soltanto limitandoci a guardare l’analisi in quota; l’aria calda e stabile africana risulta infatti protagonista esclusivamente della scena atmosferica mediterranea mentre appena al di là delle Alpi abbiamo una circolazione assai più vivace di natura oceanica.
In questo frangente, il forcing dinamico è risultato assai più modesto, senza riuscire a veicolare aria tanto calda sino agli estremi settori settentrionali d’Europa. Diciamo che gli attuali valori di caldo, hanno trovato linfa vitale da una situazione di partenza già caratterizzata da temperature elevate.
L’arrivo della terza decade di luglio, potrebbe tracciare una nuova linea di tendenza che porterebbe alla graduale attenuazione del campo anticiclonico in sede mediterranea, laddove appare abbastanza probabile l’affievolimento del contributo caldo africano che attualmente tiene ancora in piedi tutta la struttura. Questa manovra potrebbe preparare il terreno al transito di qualche sistema frontale più organizzato entro la fine di luglio.