Dopo alcuni segnali dalla Natura (i Beluga artici che migrano sulle coste britanniche, ora è il turno dei cigni siberiani, che sono emigrati dalle coste dall’Artico Siberiano verso le coste inglesi, raggiungendo il Gloucestershire l’11 Ottobre scorso, con un grande anticipo rispetto alla norma.
E’ infatti dal 1963 che vengono prese le rilevazioni sulla data di arrivo di questa specie, e non si era mai verificata una simile migrazione in anticipo: il Cigno di Bewick di solito arriva sulle Isole Britanniche a metà Novembre, in un numero di circa 300 esemplari.
Questo indica che le temperature siberiane sono molto più basse della norma, ed è un indice dell’arrivo possibile di un grande inverno!
Nel frattempo, anche il meteorologo Alex Sosnowski di Accuweather ha rimarcato l’importanza del “Blob”, come così oramai viene chiamato l’apparentemente piccolo calo delle temperature delle acque dell’Atlantico Settentrionale al largo delle Isole Britanniche.
Il rischio è che tale raffreddamento indichi un rallentamento della Corrente del Golfo e del suo trasporto di calore verso il nostro Continente.
Tale avvertimento segue di pochi mesi quello descritto dal Meteoffice Britannico, secondo il quale l’attività solare potrebbe scendere al livello di un nuovo Minimo di Maunder.
A complicare ulteriormente le cose, ci si è messo il Nino, il fenomeno del riscaldamento delle acque equatoriali del Pacifico, fenomeno la cui influenza specifica sul clima europeo non è ancora ben determinata, ma che nel 2010 portò ad un inverno freddo, in particolare nel mese di Dicembre.
Questa combinazione di fattori rischia di sconvolgere il Riscaldamento Globale, portando ad un crollo delle temperature in Europa, e ad una serie lunga di inverni molto rigidi.
Alcuni esperti parlano dell’arrivo di un ciclo freddo della durata di 50 anni, pilotato dalla bassa attività solare, e che interromperebbe bruscamente l’attuale Global Warming, anche se su questa affermazione non tutti gli scienziati concordano.
tratto dal blog freddofili