01-12-2015 – Salve a tutti; classico appuntamento serale con l’analisi modelli, tra emissioni che, con i loro alti e bassi (in termini di gradimento per i meteoappassionati), evidenziano il minimo comune denominatore dell’attuale contesto emisferico. Ovvero, la straripante forza del Vortice Polare a tutte le quote, compatto, freddo e approfondito, tale da rendere difficile qualsiasi tentativo di allentamento della tensione zonale alle nostre latitudini e, in sostanza, di consentire afflussi freddi massicci e duraturi nel Mediterraneo.
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Nei precedenti editoriali abbiamo visto come alcune vie d’uscita siano possibili e come, alle quote troposferiche e nel lungo termine, la struttura del VPT dia qualche segnale di debolezza. Anche oggi, sebbene in maniera attenuata, tali segnali possono essere raccolti, ma la distribuzione dei geopotenziali a scala emisferica evidenzia sempre una notevole concentrazione del freddo e dei nuclei di vorticità (figure di bassa pressione) all’interno delle latitudini polari.
Emblematico l’assetto previsto da tutti i modelli alla fine della prima decade del mese, nel periodo dell’Immacolata (fig.1)
fig.1…….
Struttura del VPT compatta e praticamente senza ondulazioni (1 armonica), con il getto polare relegato oltre il 50° parallelo nel settore europeo e non solo. used equipment for sale. buy female viagra. fast order delivery 1 -3 days. buy
Il seguito della evoluzione rappresenta un classico esempio di come, in presenza di una elevata tensione zonale (getto polare teso e alto di latitudine), quasi tutti i tentativi di rompere la “giostra” polare del VP siano inibiti. Come previsto, è sempre presente infatti estrace . the best online canadian drugsote. estrace online mail order pharmacy, order estrace cream. un tentativo di slancio dell’anticiclone delle Azzorre verso il comparto scandinavo (fig.2).
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fig.2
Tale aspetto è ben visibile nel dettaglio a scala europea, dove l’anticiclone di blocco in area scandinava tenta una deviazione del flusso Atlantico verso nord con conseguente partenza di un afflusso gelido lungo il bordo meridionale (fig.3).
fig.3
Ma la forza del getto in Atlantico, legata a sua volta a quella del Vortice Polare, impedisce l’innesco e l’ampliamento della ondulazione, deviando il nocciolo freddo verso sudest e irrompendo nel bassopiano russo, secondo una classico schema con AO++, caratterizzato da elevate velocità zonali (correnti occidentali) a scala emisferica (fig.4).
fig.4
In parole più semplici, la grande velocità della trottola del VP, assimilabile più che una trottola a una pila di dischi che ruota molto velocemente, non riesce a essere fermata dai disturbi operati dalla nascita di anticicloni a latitudini polari e “regolarizza” qualsiasi ondulazione già alla nascita, perlomeno al momento, come si evince anche dalla visione emisferica della previsione per la metà del mese (fig.5).
fig.5
Ci sono alternative alla evoluzione attuale??
In effetti si, sono state ripetutamente descritte nei precedenti editoriali, ma sono generalmente limitate e circolazioni marginali e passeggere, con colate fredde dai quadranti orientali o veloci passaggi Atlantici da nordovest verso sudest. Eccone alcuni esempi proposti nei giorni scorsi (fig.6,7,8,9)
Diciamo subito che, alla luce di quanto evidenziato dai modelli, le ipotesi n.3 e 4 vanno perdendo importanza, a favore delle prime due.
In stratosfera intanto, poco o nulla si sblocca, il NAM a 10 hPa vaga sempre intorno 1,5-1,6 senza salire oltre, lasciando comunque alcune speranze, ben descritte nell’editoriale di ieri, ma tuttavia il VPS resta molto chiuso (fig.10)
fig.10
Volgendo lo sguardo a tutte le quote, le anomalie negative di pressione alle latitudini polari sono diffuse lungo tutta la colonna tropo-stratosferica ed evidenziano un comportamento del VP sempre refrattario ai cambiamenti (fig.11).
fig.11
Ad ogni modo, sono ancora possibili cambiamenti più corposi entro la fine del mese e, in ogni caso, anche prima possono verificarsi average cost zoloft zoloft generic 50mg zoloft reviews brevi passaggi freddi anche a carattere continentale, ma il VP sembra avere una pesante influenza nel chiudere le “falle” alla veloce circolazione emisferica che ha messo in moto.
Ciao ciao
Ilario Larosa (meteogeo)