nel contesto di un anticiclone che, sostanzialmente, mantiene le posizioni e che riprende quota al seguito della debole flessione odierna, spunta la nuova flessione del prossimo fine settimana (tra venerdi e sabato), che potrebbe essere anche più incisiva della precedente. Detta infiltrazione oscilla tra la fisionomia del veloce transito di un asse di saccatura sul nord italia e sull’adriatico e la fisionomia, più attraente, di una vera e propria ferita, sotto forma di vortice in quota, in transito lungo il tirreno. Vedremo l’effettiva evoluzione della stessa. Di certo il sub-tropicale sembra poter, quindi, recuperare assai bene e in modo rapido nel corso della settimana successiva, confermando quanto, a proposito di una fase estiva normale ed associata a ondulazione mobile, andiamo esaminando da qualche tempo. Per l’analisi del lungo termine è certamente, poi, troppo presto per andare oltre fine decade, ma va anche detto che, ad oggi, per quei giorni sembrano assumere maggiore credenziali le possibilità di una abbassamento del fronte polare con maggiore influenza di masse umidi, miti ed instabili occidentali o nord-occidentali al limite del mediterraneo settentrionale. Ammesso detto trend saranno quindi da considerare, e perché no, le possibilità di un vero e proprio break ferragostiano…
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