La fase calda in atto corrisponde ad un contesto simil WR3 con una anomalia positiva di geopotenziale 500hPa assai spostata verso l’alto in latitudine. In territori come la scandinavia ed oltre si riscontrano, in effetti, valori barici in quota abbastanza inusuali e conseguenza di un marcato profilo sud-ovest/nord-est del sub-tropicale che, dall’atlantico, risale sino a quelle latitudini lungo l’europa occidentale. La stessa anomalia, per fortuna, andrà, nel corso di questa prima decade, smorzandosi e spostandosi verso ovest e sud-ovest, localizzandosi gradualmente, sull’europa centro-settentrionale prima, e sull’europa nord-occidentale ed il relativo vicino atlantico poi. Una tale evoluzione non è di poco conto e corrisponde alla possibilità di un rientro stagionale nei ranghi climatici che al periodo competono. Tale trend è segnalato dall’andamento di una isoipsa di riferimento, nel disegno corrispondente alla linea colorata, con il viola che indica il suo stato attuale, il rosso quello di inizio settimana prossima, ed il blu quello di inizio seconda decade. Il disegno generale, corrispondente appunto alla situazione prevista in quota ad inizio settimana, dettaglia detta fase intermedia in una configurazione che vede il sub-tropicale abbandonare, in buona parte, l’espansione verso nord-est e segnare, per il mediterraneo, una certa diminuzione barica sui suoi settori orientali. Non è poco, anche perché il tutto sembra dover evolvere, come detto ed ulteriormente, nella direzione di un ricollocamento anticiclonico alle medie o alle medio-alte latitudini dell’atlantico e sino all’europa nord-occidentale, in una fisionomia generale più zonale, più mobile e con la possibilità di moderati sconfinamenti di assi di saccatura sulla penisola…
Pierangelo Perelli