La ripresa anticiclonica da occidente è tale da assicurare una netta stabilizzazione sui settori occidentali e sul nord italia ma è anche tale, nella sua disposizione sud-ovest/nord-est, da mantenere una circolazione negativa tra grecia e basso adriatico. Nel frattempo lo sguardo al futuro ci proietta verso occidente e verso le possibilità di un atlantico che tende ad affondare i colpi di una estesa saccatura a ridosso del continente. Dette possibilità sono supportate da una disposizione rossbyana che intravede rimonte sin sulla groenlandia, in un contesto euro-oceanico complessivamente e tendenzialmente ad indice zonale relativamente basso. Con un trend siffatto la saccatura suddetta può effettivamente strutturarsi in forma meridiana ed affondare, quanto meno, lungo il profilo occidentale dell’europa e sui suoi settori sud-occidentali. Intorno a metà settimana si intravedono, addirittura, possibilità, in tal senso, anche per il mediterraneo, ma, in questo caso, ahimé, occorre tener di conto delle velleità del solito onnipresente ramo africano del sub-tropicale. Il disegno, della situazione prevista in quota per quei giorni, mostra, di fatto, la disposizione ciclonica centrata ad ovest dell’irlanda, che affonda su francia occidentale ed iberia e che non sembra trovare particolari ostacoli anticiclonici a levante. Ma l’evidenza di una ostacolo anticiclonico effimero è, tuttavia, da rivedere per quanto indica il trend dei giorni successivi, orientato nella direzione di una certa azione frenante e di una ulteriore meridianizzazione. Tale trend è simboleggiato dalla doppia onda anticiclonica in sovraimpressione e dalle frecce, indicative del ristagno suddetto, dell’affondo meridiano in sede iberica e della rimonta sul mediterraneo centrale. Nulla peraltro esclude che la medesima disposizione possa, nel corso dei giorni, creare disturbi su nord-italia, soprattutto nord-occidentale, ma per una valutazione più affidabile delle possibilità di una avanzata, più o meno franca o più o meno ostacolata, della saccatura ad inizio seconda decade, occorre attendere…
Pierangelo Perelli