Osservare mappe di previsione che, sino alla metà del mese, non identificano esplosioni anticicloniche ma identificano, semmai, azioni nord-atlantiche, fa un certo effetto. Nella sostanza il tema dei prossimi giorni appare quello di un passaggio da un contesto nord-europeo o continentale ad un contesto groenlandese o islandese, tale da mutare il corso meteo degli eventi ma anche da mantenere un clima lontano da spiacevoli ondate di calore. Da un flusso settentrionale continentale di confine e relativamente anticiclonico ad un flusso nord-oceanico molto più ciclonico il cambio, sul piano strettamente meteorologico, è sostanziale. Ma nel contempo, le due situazioni, sono accomunate dalla medesima efficacia nel tenere a distanza il grande caldo e nel produrre un clima gradevole oltre che variamente associato a variabilità se non a variabilità perturbata. Il trend in questione è ben spiegato dai movimenti del jet stream che mostrano in modo chiaro l’evoluzione suddetta e che identificano l’affermazione della nuova azione groenlandese/islandese sostitutiva dell’attuale corso settentrionale nord-europeo. Il disegno fissa la situazione prevista in quota a metà settimana e mostra l’andamento della corrispondente corrente a getto e dei suoi forcing (streak segnalati dal maggiore spessore delle linee), rappresentati dalla simbologia blu. Viceversa la simbologia rossa identifica la medesima corrente a getto del presente, quale profilo chiaramente ancora ancorato alla spinta settentrionale dell’europa dell’est e alla associata curvatura ciclonica su mediterraneo orientale ed egeo. Osservando la simbologia nera, rappresentativa del trend relativo proprio ai cambiamenti del profilo del jet stream, si può bene identificare il cambiamento che viene determinandosi secondo il quale tutto evolve verso est e verso sud, con lo spostamento verso levante dell’attuale corso, e con l’imposizione della discesa di saccature del nord atlantico verso europa centro-occidentale e mediterraneo. Un contesto del genere, ben supportato da una buona presenza dell’anticiclone oceanico sviluppato in senso meridiano, può, effettivamente, sfumare, mantenere distante o fagocitare ogni possibilità di stagnazione ciclonica iberico-atlantica, e può, naturalmente, operare nel mantenimento di flussi nord-occidentali e di configurazioni depressionarie sulle aree centrale ed occidentale del continente…
Pierangelo Perelli