Il percorso meteo di questa prima decade o di questa prima metà del mese sembra scritto sulla base di tre step abbastanza definiti quanto meno nelle linee generali. L’attuale fase dominata dal profilo di un affondo lungo l’europa occidentale ed il vicino atlantico sino all’iberia ed in grado di mantenere in vita una ritornante sud-occidentale in mediterraneo occidentale e centro-settentrionale andrà, nel corso della settimana, sfumando in una configurazione ben più zonale supportata, almeno in parte, dalle azzorre, e, per quanto associata ad una certa variabilità sul nord-italia, foriera di una certa stabilizzazione. Tra fine prima ed inizio seconda decade, poi, tende a profilarsi un cambiamento rapido, orientato nella direzione di una meridianizzazione con rialzo barico in oceano e corrispondente ampia spinta meridiana negativa lungo l’europa occidentale e sino sull’iberia. Una azione, questa, destinata a scompaginare il quasi perfetto disegno zonale della settimana e che sembra in grado di forzare l’eventuale blocco anticiclonico africano sulla base di un prevalente forcing nord-occidentale in grado di spingere la saccatura e di renderne attiva l’azione ciclonica sulla penisola. E’ evidente che questo terzo step merita tutte le verifiche del caso nel corso dei prossimi giorni, quando sapremo meglio se effettivamente la seconda decade intende iniziare sulla base di un chiaro guasto piuttosto che di un non completamente escluso blocco africano, di cui fidarsi è bene ma non fidarsi è sempre meglio. Il disegno con la simbologia fissa la situazione prevista in quota tra i giorni 5 e 6 e indica, accennando ai flussi ed ai movimenti rappresentati dalle frecce, quanto, per come spiegato, può accadere nei giorni compresi tra inizio seconda decade e metà mese…
Pierangelo Perelli