Editoriali Slider — 01 Marzo 2024

Scrutare troppo avanti nel tempo porta ad esaminare forecast meteo associati a modesti valori di probabilità. In certi casi, però, merita farlo se vari importanti modelli mostrano, in tal senso, una certa uniformità e se, come in questo caso, si rileva una evoluzione degna di analisi e dal valore didattico. Il tempo del nord-atlantico che affonda successivi impulsi sino in mediterraneo è quello che ci sta interessando e che ci interesserà ancora per giorni. Una tale situazione detta le condizioni di un tempo variabile, a tratti instabile e perturbato, umido e poco freddo anche se con temperature non così distanti dalla media del periodo. In termini di evoluzione e nella evoluzione di questi primi giorni di marzo che ci conducono sino ai giorni 6/7 ed oltre merita comunque considerare l’affermazione di una sorta di contesto scand+ che, se difficilmente condurrà a movimenti freddi verso le nostre regioni, andrà a disegnare, su scala continentale, il classico ed interessante profilo a westerlies alle basse latitudini ed easterlies alle latitudini medio-alte, meritevole, appunto, di analisi. Detti movimenti o forcing, legati alla dinamica promossa dalle leggi che contemplano i concetti di vento geostrofico e conservazione della vorticità, forniscono un quadro caratteristico nel quale muovono in direzioni opposte il flusso occidentale annesso alla fascia depressionaria oceanica e quello continentale di poli freddi in azione retrograda. A livello emisferico un tale quadro si traduce in quello di un disegno del vortice polare a ferro di cavallo, in cui i due rami, quello atlantico e quello continentale, spingono tendendo a confluire. E’ evidente che l’azione retrograda suddetta può far pensare a spinte fredde verso le basse latitudini e degne di tale nome, ma occorre anche considerare la possibilità, più frequente, che non si abbiano blocchi ad occidente e che, pertanto, la medesima azione occidentale sia, alla fine ed al di sotto di una certa latitudine, quella prevalente. Ed è questo probabilmente, senza escludere altre possibilità, il caso del trend che andrà ad interessarci, con l’ipotesi della classica fusione tra la saccatura atlantica e quella artico-continentale in cui il mediterraneo finisce per continuare ad essere coinvolto in flussi occidentali o sud-occidentali piuttosto che in flussi orientali o nord-orientali. Non che l’equilibrio in questione, soprattutto se andiamo a considerare anche i flussi dei bassi strati, non sia delicato ed a volte di difficile interpretazione, ma, al momento, al netto della possibilità di brevi fasi di richiami freddi ed invernali, questa sembra essere la tendenza generale dei giorni che vanno da metà a fine prima decade. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 6/7 in cui il supporto della simbologia vuole indicare la sacca atlantica che spinge verso est e la vorticità di un polo freddo continentale che spinge verso ovest muovendo sull’europa centrale e tendendo al fenomeno della fusione…

Pierangelo Perelli

Share

About Author

Pierangelo Perelli

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi