Editoriali Slider — 02 Aprile 2021

Il guasto in maturazione nel corso dei primi giorni del mese, annunciato da giorni, si conferma e si conferma sempre di più, piuttosto che con i toni di una ciclogenesi mediterranea associata a significative precipitazioni, con quelli di una irruzione e di un affondo nord/sud o nord-ovest/sud-est. L’aggiustamento che i forecast hanno presentato nei giorni è stato proprio quello corrispondente al vedere, sempre di più, un ritiro del sub-tropicale ed un “reverse” deciso associato ad irruzione con target il mediterraneo centrale e centro-orientale. Se gli affondi, invece dell’area iberico-mediterranea e del mediterraneo occidentale hanno come obiettivo il mediterraneo centrale, accade che i medesimi si presentano non come puntate in grado di richiamare correnti assai umide e precipitative destinate a buona parte della penisola ma si presentano come frustate fredde in rapido transito da nord a sud ed associate ad un transito di instabilità meno esteso e più confinato a levante. Questo non toglie che gli eventi precipitativi non possano estendersi ad aree più occidentali, e segnatamente dell’italia centro-meridionale, ma rimane il fatto che per le piogge non si tratta delle evoluzioni migliori. Il nuovo regresso stagionale, in ogni caso termicamente non così drastico come quello di un pò di tempo fa, si presenta con due impulsi successivi, il primo dei quali, in veste di apripista, proprio e più o meno, in concomitanza dei giorni pasquali. La decisa ed imminente rimonta anticiclonica sul nord-atlantico può scompaginare l’attuale disegno ancora ancorato al promontorio africano e delineare il corso molto diverso di un flusso settentrionale sull’europa centro-orientale e destinato, con una definita saccatura ad asse nord-est/sud-ovest e con relativo aggancio di una infiltrazione ovest-est in movimento all’altezza dell’iberia, a determinare il rapido transito di un fronte freddo a 24/48 ore. Se il miglioramento che segue a questo primo episodio interverrà in modo abbastanza rapido occorre tener conto del fatto che la strada oramai aperta al nord-atlantico non potrà fare altro che favorire l’ingresso di un successivo impulso, stavolta associato ad una estesa saccatura nord-sud, inquadrabile nel periodo 5-7 aprile (vedi disegno della situazione generale prevista) ed evolutivamente caratterizzato da connotazioni simili a quelle del precedente. A favore di un trend destinato a ristabilire, in tempi relativamente brevi ed in direzione di fine decade, un clima più consono sta il fatto che, per come in parte detto ammettendo spinte dirette verso il mediterraneo centrale ed orientale, tutta la fisionomia evolutiva concorre nella direzione di forcing occidentali o nord-occidentali e di spallate da ovest che tendono a scongiurare affondi marcatamente meridiani, stagnazioni e retrogressioni, e che, invece, tendono a stabilire un certo corso successivo relativamente, appunto, occidentale o nord-occidentale (vedi frecce)…

Pierangelo Perelli

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