Il tramonto, quasi definitivo, dell’ipotesi fredda del finale di prima decade di febbraio, proposto da vari modelli nei giorni scorsi, rientra nella perfetta logica delle medesime analisi e non deve sorprendere. Un vortice polare relativamente debole e che mostra un accenno di split intorno ai giorni 5-7 del mese può senz’altro far pensare alla possibilità che lo stesso vortice polare allunghi una saccatura da nord-est verso sud-ovest e sino alle latitudini mediterranee. Questo, però, non significa affatto che questa sia l’unica possibilità che un tale disegno, in termini evolutivi, contempla. Ragione per la quale può accadere che una certa evoluzione, possibile ed accennata, venga successivamente rivista a favore di altre evoluzioni. Ed i forecast, nel corso dei giorni, l’ipotesi fredda l’hanno effettivamente abbandonata per sposare l’ipotesi atlantica. Il passaggio da un accenno di split ad un totale ripristino del flusso oceanico o occidentale trova le sue ragioni nella prevalenza del forcing occidentale ma potrebbe non essere da trascurare, come sua concausa, una eccessiva invadenza del ramo africano del sub-tropicale. Se osserviamo, infatti, il disegno, riferito alla situazione prevista in quota a livello emisferico per i giorni 5-6 febbraio, notiamo l’evidente corridoio barico positivo che tende a dividere il vortice polare in due grandi lobi, ma notiamo anche un promontorio anticiclonico in sede afro-mediterranea che non favorisce di sicuro affondi freddi e diretti in mediterraneo e che, semmai, anche in una tendenziale configurazione meridiana, tende ad impedire che il lobo del VP entri in fase con la saccatura atlantico-iberica. Se a questo contesto aggiungiamo la tendenza dei massimi barici del nord-atlantico a portarsi verso nord-ovest a nord della groenlandia e la tendenza del corridoio anticiclonico sopra menzionato a non consolidarsi come blocco e ad indebolirsi, si può capire il perché di un orientamento tendenziale della situazione nella direzione di un disegno sostanzialmente lontano dalle correnti fredde orientali ed invece ben collocato nell’ambito del flusso, più o meno ondulato e mobile, di matrice occidentale. Il passaggio previsionale dall’ipotesi fredda a quella del flusso occidentale è simboleggiato, nel disegno, dalle frecce, con le frecce blu indicative di un certo profilo in forma di split inquadrabile nei giorni 5-6 febbraio e con le frecce viola indicative del profilo occidentale menzionato inquadrabile nei giorni 9-10 febbraio. Stiamo trattando un forecast di medio-lungo termine che arriva a fine prima decade e senza andare oltre, giacché le incertezze che caratterizzano l’oltre sono ancora parecchie e fin troppe…
Pierangelo Perelli