Le prove di una vera estate nel segno di un promontorio mediterraneo degno di rispetto tendono, per come già detto, a sfumare e a lasciare nuovamente spazio a qualcosa che, sul piano della configurazione generale, non ha molto di estivo e ha, invece, molto della stagione di mezzo. Questo non significa certamente badilate di grandine e temperature marzoline. Il sole di giugno è il sole di giugno ma risulta evidente, meteorologicamente e tecnicamente parlando, che il cambio di circolazione che rimanda l’africano nei suoi territori e vede le azzorre preferire le latitudini dell’europa nord-occidentale, non è proprio degno di una estate in esplosione. Semmai è sintomatico di una estate che stenta ad affermarsi e che continua a soddisfare, almeno in buona parte, le esigenze dei freddisti. Nulla, come detto, di catastrofico. Ma se a partire da questo fine settimana il promontorio attualmente presente sull’italia sarà eroso e lascerà ampio spazio ad un’ansa depressionaria dell’europa orientale alimentata da spinte settentrionali o nord-orientali significa che si passerà da un clima abbondantemente in linea con il periodo ed estivo ad un clima più disturbato e più inquieto, caratterizzato da temperature contenute e da momenti di variamente distribuita instabilità. La faccenda, a vedere i forecast, sembra anche poter prolungarsi per un certo tempo e raggiungere almeno la metà del mese. Se osserviamo il mio disegno della situazione generale prevista per il fine settimana del 12/13 giugno notiamo, infatti, l’evidenza di qualcosa che sa di bloccato, con l’alta pressione occidentale disposta ad asse sud-ovest/nord-est dall’atlantico al nord-europa e con una estesa area ciclonica ad est associata a successivi impulsi settentrionali che coinvolgono, almeno in parte, il nostro mediterraneo e non esente dalla voglia di estendersi verso ovest…
Pierangelo Perelli