Dopo un inverno atipicamente mite e stabile la perfetta normalità stagionale è riuscita a prendere possesso di questo inizio di marzo, dalle caratteristiche decisamente in sintonia con il periodo. A tanto, si fa per dire, hanno contribuito un certo abbassamento del fronte polare ed una maggiore dinamicità meridiana associata al flusso atlantico. Tra l’altro sono svanite certe minacce di retrogressioni stagionali e di irruzioni, paventate da alcuni modelli nei giorni scorsi, ed inquadrate intorno a fine prima decade o tra fine prima decade e la metà, così da delineare una connotazione da perfetta normalità. Detta normalità la si può riassumere in un contesto variabile, caratterizzato da fasi alterne e dal transito di saccature di matrice polare atlantica. La prossima è quella decisa a riportare un transito di instabilità e di moderati raffrescamenti a 24-36 ore, nell’ambito di una azione abbastanza incisiva ed in grado di scavare il campo barico sino al basso mediterraneo. La situazione descritta, nella sua tipicità zonale e fatta di ondulazioni mobili, la si può osservare nel disegno riferito alla situazione in quota (colori) ed al suolo (linee bianche delle isobare). Risulta evidente l’alternanza di ondulazioni in moto da ovest ad est, di una certa ampiezza e di segno opposto, ben simboleggiata anche dalle avvezioni termiche relative (frecce) e dai fronti (linee blu, rosse e viola). In questo tipo di configurazioni la matrice ciclonica vera e propria, con i relativi poli freddi, coinvolge le latitudini centro settentrionali del continente (si notino le occlusioni), mentre la fascia meridionale e mediterranea è interessata dalle sacche secondarie o derivate associate e, più o meno, in grado di approfondire, a loro volta, ulteriori circolazioni depressionarie. Il suddetto disegno riferisce proprio della situazione prevista a 24-36 ore ed inquadra la saccatura con la perturbazione organizzata associata centrata sulla penisola, destinata ad apportare una temporanea fase di tempo variabile/perturbato. Al suo seguito si rileva una ripresa flebile e stentata a causa di ulteriori infiltrazioni possibili ad inizio settimana, ma una stabilizzazione, di segno azzorriano e primaverile, sembra molto probabile nei giorni successivi…
Pierangelo Perelli