Il cambio meteo postulato da giorni è in arrivo. Caratterizzerà una fase, più o meno lunga, di crisi stagionale o, quanto meno, di variabilità tipica da fine estate. Se le nebulose prospettive di lungo termine non consentono di escludere una ripresa del sub-tropicale a metà mese, il conto di un periodo di almeno 7-8 gg con instabilità e temperature più basse delle attuali è quasi certezza. Il merito di detto cambio è da ricercare nello sviluppo di una configurazione con massimi anticiclonici molto più spostati ad ovest e con corrispondente maggiore possibilità di infiltrazioni nord-atlantiche su europa centro-occidentale e mediterraneo. Il risultato di un promontorio azzorriano ben intraprendente nel promuovere rimonte sull’oceano è, allora, quello di successive spinte cicloniche da nord-ovest se non, addirittura, da nord e con l’acquisizione di connotazioni di matrice assai settentrionale. Una prima prossima flessione, a 36-48 ore, decisa e con bersaglio il centro nord, può aprire la strada a flessioni immediatamente seguenti e più significative, come quella prevista per domenica 8, e che il disegno delinea nella veste di una tagliente saccatura ad asse nord-sud. In corrispondenza di una tale azione si può anche considerare la concreta possibilità di ciclogenesi su ligure-tirrenico o sul nord italia e, addirittura, fino su queste aree, la discesa di poli freddi in quota. Inevitabili, con una evoluzione di questo tipo, una distribuzione varia di temporali e di flessioni termiche più o meno marcate, da inquadrare in un contesto di assoluta variabilità e di alternanza tra brevi riprese e peggioramenti. Superata la decade del mese, poi e come detto, una rinascita anticiclonica sembra possibilità realistica ma, al momento, senza nessuna certezza….
Pierangelo Perelli