Il ritorno a condizioni più consone al periodo viaggia sulla espressione di un corso prettamente occidentale, non estraneo alla influenza di benefiche alte pressioni così come a quella di possibili infiltrazioni o veloci passaggi perturbati atlantici. Nulla di più tipico e di più ancorato alla caratteristica variabilità primaverile di un flusso occidentale relativamente ondulato. Ed il passaggio sul centro o sul centro-sud di un sistema depressionario previsto a 24/48 ore si inserisce perfettamente in detto contesto. Elementi di un cambiamento o di una alterazione di questa configurazione ovest-est si intravedono ad inizio seconda decade, quando il profilo delle onde sembra tendere verso quello di maggiori ampiezze e tali da disegnare apprezzabili rialzi barici sia a largo in oceano e sia in mediterraneo. Una tale ridisposizione barica può essere quella destinata a dare importanza ad una saccatura atlantica ben definita, ed in grado di procedere verso levante a caratterizzare persino una definita depressione mediterranea. Ecco che l’andamento compreso tra inizio decade e metà mese può essere quello di una transizione dal tempo stabile primaverile di un promontorio afro-mediterraneo a quello variabile/perturbato di un sistema ciclonico. Occorre, tuttavia, mettere in chiaro che lo sfondamento verso est potrebbe risultare non così semplice, in virtù dello stesso promontorio afro-mediterraneo, non necessariamente così arrendevole e, magari, anche in grado di produrre barriera ed un corrispondente richiamo sciroccale più o meno stabilizzante. Al riguardo il ventaglio delle possibilità, tra un estremo costituito dal franco sfondamento con transito perturbato e l’altro costituito da una costrizione anticiclonica, sussiste tutto. Per cui occorre, evidentemente, e per come suggeriscono alcuni modelli, tener conto anche di ipotesi che vedono la sacca atlantica procedere ed affondare in mediterraneo, per poi, però, frenare e disegnarsi nella forma di un cut-off decentrato, disposto tra mediterraneo occidentale e nord-africa, e dalla evoluzione incerta. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota da ECMWF ad inizio decade mentre la simbologia delle frecce, dal colore blu ai colori viola e rosso, indica la corrispondente successiva evoluzione della saccatura a depressione afro-mediterranea, più o meno incastonata tra i due promontori anticiclonici…
Pierangelo Perelli