Il disegno della situazione generale prevista tra fine prima ed inizio seconda decade del mese delinea l’esito della fase fredda nord-orientale od orientale che sta per iniziare e che vedrà l’instaurarsi, dopo il preliminare peggioramento, del classico contesto antizonale con correnti orientali. La configurazione che vede flusso freddo da est nei bassi strati e movimento di nuclei freddi in quota in senso retrogrado corrisponde alla più classica delle situazioni di blocco in cui risulta sbarrata totalmente o parzialmente la porta dell’atlantico ed in cui il promontorio da pattern wave2 evolve in un nucleo anticiclonico dinamico alle latitudini dei mari del nord. Con la diminuzione dei valori barici di tale area, a partire da metà settimana circa, il gradiente che muove tese correnti da est comincerà quindi a sfumare, allentando anche il flusso freddo e innescando un momento da poter definire interlocutorio, nelle linee generali ancora ancorato ad una componente orientale ma in attesa di una evoluzione che appare tuttora incerta. Nel complesso quanto ci raccontano i vari modelli riguardo alla metà del mese ed oltre, infatti, non appare univoco, anche se in essi tende a prevalere la possibilità di un graduale reinstaurarsi di un flusso occidentale. Prima di ammettere che intorno a quei giorni il freddo sarà solo un ricordo occorre considerare, tuttavia, anche la possibilità che la riapertura ad ovest possa non risultare così scontata o senza intoppi, e che eventuali azioni anticicloniche groenlandesi possano tendere a deviare verso sud piuttosto che verso ovest l’aria fredda dell’artico che interessa le alte latitudini. Nel disegno le frecce piccole rossa e blu intendono marcare la situazione da dipolo dei giorni 10/11 descritta, mentre le due frecce più grandi blu si riferiscono alle ipotesi alternative di un grande flusso in quota, più o meno occidentale o più o meno settentrionale, da tener presente nell’ipotetico trend che ci conduce a metà mese ed oltre…
Pierangelo Perelli