Quanto precedentemente indicato nelle prospettive di lungo termine riguardo alla possibilità di una parziale o totale chiusura ad ovest con conseguente richiamo di correnti più fredde dal continente risulta effettivamente ma risulta con modi abbastanza modesti e temporanei. Il che significa che la legge del grande ovest e del fisiologico forcing ovest-est non avrà chissà quali cedimenti. Lo sguardo, coraggioso, all’inizio di seconda decade, mostra, per come si può osservare nel disegno riferito alla situazione generale dei giorni 11/12 marzo, una certa rimonta anticiclonica dinamica sino sulle isole britanniche che fa da relativa barriera alla saccatura ancora molto a largo in oceano e che rende ambiziosa quella continentale. Ed in verità, pur nell’ambito di un contesto generale semi-mobile, una certa protrusione in retrogressione con associato aggancio ad ovest da parte della medesima saccatura, può rifornirci di un momento climatico con le connotazioni del clima continentale e delle masse d’aria che governano il tempo sull’europa orientale. Ma, nel contempo, stiamo parlando di una fase probabilmente temporanea e di modesta entità. E questo per il fatto che il quadro evolutivo descritto non sembra associato allo sviluppo di veri e propri blocchi, ma sembra associato, piuttosto, al corso mobile o semi-mobile di onde, più o meno ampie, in evoluzione da ovest ad est. Il che significa che, al netto dell’effettivo verificarsi della configurazione indicata dal disegno, possiamo immaginare un generale movimento della saccatura continentale verso est o sud-est, a lasciare spazio all’onda anticiclonica; e via di seguito…
Pierangelo Perelli