Editoriali Slider — 06 Giugno 2020

Merita di essere esaminata la carta della situazione in quota prevista a distanza di circa una settimana perché presenta una fisionomia capace di fornire una chiave di lettura del trend possibile dei giorni di metà mese e di quelli di fine seconda decade. I modelli hanno parzialmente corretto il tiro di mappe che segnalavano la possibilità di affondi groenlandesi sempre più tendenti verso la formazione di un esteso, seppur temporaneo, cut-off a ridosso dell’europa occidentale, trasformando detta tendenza in quella, non così dissimile, di affondi sempre più meridiani e spostati verso ovest. La situazione dei giorni 12-13 giugno mostra, infatti, la vorticità dell’egeo quale residuo della saccatura delle prossime ore, e che si è mossa spedita lungo il flusso dominante nord-ovest/sud-est, ma mostra anche la tendenza delle successive azioni cicloniche, presenti in un disegno ad occhiale con asse in rotazione antioraria, ad acquisire una mobilità ed una dinamica diverse e non più ancorate a detto flusso. Affondi sempre più meridiani e meno diretti non possono far altro che alimentare una disposizione che marca, piuttosto che incisivi flussi nord-atlantici, inquietanti rimonte sud-occidentali con le saccature o i poli depressionari che, dalla spagna, rimontano verso nord-est. Il risultato di un siffatto contesto evolutivo può essere il realizzarsi di un flusso umido ed instabile per il nord-italia e di una stabilizzazione da ramo africano per il meridione, con non poche incertezze, però, nel merito del grado di influenza di dette azioni cicloniche e del grado di azione frenante dell’africano. La simbologia del disegno vuole segnalare detta tendenza con i movimenti delle circolazioni cicloniche in gioco (frecce) a partire da inizio seconda decade, con la loro mobilità inserita nel profilo di un disegno a saccatura individuabile tra l’atlantico e l’europa sud-occidentale (linea blu) e con l’azione a contrasto del sub-tropicale (linea rossa), inizialmente, forse, non così invasiva ma pur sempre assai minacciosa, soprattutto in prospettiva…

Pierangelo Perelli

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