Le prospettive di un nuovo sbarramento all’atlantico andranno materializzandosi nel corso della settimana ma, per fortuna, in una forma relativamente temporanea, più temporanea del previsto e con massimi disposti a nord del mediterraneo. In tal senso l’evoluzione che si prospetta offre un quadro assai interessante, esemplare e dal valore didattico. L’espansione del promontorio anticiclonico sul continente si presenta rapida e significativa, maturando in un profilo ad omega e, forse, sino a cellula o cut-off anticiclonico sull’europa centro-settentrionale. Ed è destinata, per conseguenza, a delineare la classica configurazione meridiana in cui il forcing ovest-est sfuma a favore di dinamiche direzionali retrograde o anti-zonali a dipolo. Da cui la possibilità di una fase, più o meno breve, di azioni continentali di levante moderatamente cicloniche e, verosimilmente, non associate ai valori termici dell’anticiclone di giorni fa ma a valori termici più in sintonia con il periodo stagionale. Rapida nella sua maturazione la medesima espansione dovrebbe, poi e come detto, altrettanto rapidamente subire gli effetti di un forcing zonale in rinnovo e destinato, intorno a metà mese, a ricollocare la fisionomia barica e dei flussi in un quadro a componente decisamente occidentale e, probabilmente, aperto alla possibilità di visite, più o meno palesi, di depressioni atlantiche. Esemplare, come ho detto, l’evoluzione di tutto tale periodo, per il modo con cui all’attivazione di un forcing anti-zonale in grado di spingere una figura ciclonica in quota da est ad ovest tenderà a seguire la classica riapertura zonale che richiama, verso ovest o verso nord-ovest in riassorbimento nel flusso occidentale, la medesima figura ciclonica. Il disegno illustra la situazione generale prevista intorno ai giorni 11/12. Esso mostra il profilo simil omega con massimi barici in pieno continente e con, alle latitudini mediterranee, il conseguente movimento anti-zonale della moderata azione vorticosa menzionata, mentre la simbologia serve ad indicare l’evoluzione successiva sopra descritta secondo la quale l’alta pressione tende a spostarsi verso est e a chiudere la porta di levante, e secondo la quale il vortice tende a risalire verso nord-ovest richiamato dal flusso atlantico e destinato, nel medesimo, ad essere riassorbito…
Pierangelo Perelli