Questa fase di estate settembrina, per quanto sostenuta da rimonte sub-tropicali di un certo rilievo ed in corrispondenza di mediterraneo ed europa occidentali, non risulta sgradevole per il fatto che i massimi barici sono, appunto, relativamente decentrati ad occidente ed in grado, pertanto, di regalare spazio a correnti settentrionali ed all’azione ciclonica continentale dell’est, abbastanza distante ma non completamente ininfluente per l’adriatico e lo ionio, maggiormente esposti a detta azione parzialmente retrograda. In questo senso l’atlantico è costretto a subire ostacolo e a sfogarsi oltre una certa latitudine. Intorno a metà settimana, peraltro, le alte pressioni tenderanno a subire un certo ridimensionamento che potrà favorire un generale incremento di instabilità potenziale nonché una certa estensione della vorticità balcanica sopra menzionata. Tuttavia, già nel corso del fine settimana, il sub-tropicale proverà a ristabilirsi promettendo una fisionomia sostanzialmente identica o molto simile a quella attuale. La riuscita di un tale progetto, però, non è ancorato alle indicazioni di tutti i modelli. Il modello europeo, ad es., non vede tutta questa riuscita e, al contrario, intravede, per la prossima settimana, una flessione, nonché una organizzata evoluzione ciclonica sull’europa occidentale e lungo una linea sud-ovest/nord-est che, oltre a presentarsi di un certo rilievo, risulta meritevole di considerazione in rapporto alle sue possibilità di una influenza a livello di mediterraneo. Il cammino di detta struttura, in verità, non appare così semplice, e nulla toglie che la derivazione oceanico-iberica in relativo cut-off e la saccatura sui mari del nord rimangano estranee e mantenute distanti dal promontorio anticiclonico. Ma non è certamente da escludere, per come prospettato da alcuni modelli e per come detto, che le cose evolvano diversamente e che, sulla base di un indebolimento del promontorio, prendano forza le componenti dinamiche favorevoli all’affermarsi di un flusso sud-occidentale instabile capace di compattarsi e di far entrare in fase cut-off iberico ed affondo nord-europeo. Sussiste, cioè, una possibilità che le azioni depressionarie atlantiche tendano ad avvicinarsi ed a strutturarsi fino al punto di configurare una saccatura ad asse sud-ovest/nord-est, con asse in relativa rotazione antioraria e capace, per quanto sempre un pò ostacolata, di estendere la sua influenza alle nostre regioni centro-settentrionali. Il disegno mostra la situazione prevista in quota intorno ai giorni 12/13, quando, secondo il modello europeo, per come descritto e per come rappresentato dalla simbologia, tutto potrebbe cominciare ad organizzarsi nella direzione di una metà del mese non così stabile…
Pierangelo Perelli