Andare a scrutare il tempo possibile a 10 giorni ed oltre, lo sappiamo, ha un valore relativo e ci permette di osservare solo delle possibilità. A volte, però, ha più senso che in altre circostanze, e lo ha quando il lungo termine prospetta cambiamenti di un certo interesse e quando su detti cambiamenti i vari modelli mostrano una certa relativa unanimità. Da qui a metà mese l’andamento generale passerà attraverso due fasi più o meno interlocutorie, ovvero quella attuale ancorata ad un flusso oceanico principale che muove da sud-ovest verso l’europa nord-occidentale e quella dei primi giorni di seconda decade ancorata ad un flusso oceanico poco ondulato o piatto e ad alto indice zonale. Poi, intorno a metà mese, e secondo quanto stanno prospettando i vari modelli, detto flusso dovrebbe andare incontro ad una repentina oscillazione tale da configurare, tra vicino atlantico ed europa occidentale, un promontorio di una certa consistenza e tutto da scoprire nei suoi possibili risvolti mediterranei. Tra i possibili risvolti mediterranei, infatti, c’è sicuramente da considerare la possibilità di una invadenza anticiclonica utile a tenere a bada e confinate a levante le spinte fredde dei mari del nord o continentali, ma c’è anche da considerare, tuttaltro che remota, la possibilità che dette spinte fredde possano coinvolgere, in tutto o in parte, la penisola. Il disegno, che mostra la situazione prevista in quota da ECMWF per i giorni 17-18 marzo, da l’idea della svolta suddetta, mentre le frecce vogliono rappresentare il corso del jet stream nei tre step indicati e che vanno dalla situazione attuale a quella, appunto, di metà mese o dei primi giorni della seconda metà (dal rosso al viola, passando per il blu). Risulta evidente l’affermazione di un quadro di alte pressioni alle alte latitudini e sull’europa nord-occidentale che non è certo sinonimo di esplosioni primaverili. Potrebbe, al contrario, essere sinonimo di ritorni di aria fredda, anche se, e come detto, al riguardo molto sarà da verificare nei forecast dei prossimi giorni…
Pierangelo Perelli