Il vivi e lascia vivere è una filosofia, specialmente in scienza, che trovo deleteria. Quanto meno in scienza si dovrebbero scrivere le cose come stanno. Questo discutibile mondo del tutti sul palco che dicono e scrivono abbassa la qualità dell’informazione e non giova alla cultura e alla sua diffusione. Mancano i controlli, manca una censura, mancano istituzioni che vigilano, e tutto finisce per essere una bolgia in cui il nulla e il valore si confondono. La gente legge qualcosa ed il suo contrario e non capisce più dove sta la ragione o il vero. Ed anche la meteo, ahimé, non è esente da tale problema. Si legge di tutto, e si leggono cose che oscillano dal serio ed oggettivo al ridicolo. Non spetta a me, naturalmente, giudicare. Ma cosa devo pensare quando in un qualche articolo pubblico si legge che è imminente l’arrivo di un medicane mentre non c’è e non ci sarà nessun medicane? La gente che di meteo non sa lo legge e si allarma, e ci crede, anche perché la medesima notizia la ritrova, presa a pappagallo, su altri notiziari. Ecco perché la filosofia del vivi e lascia vivere non mi piace; perché mentre qualcuno scrive che arriva un medicane qualche altro servizio, invece, scrive le cose come stanno e, di conseguenza, merita più considerazione. Invece con il vivi e lascia vivere tutti vivono ed anzi, alla fine finisce per vivere meglio ed avere più successo chi scrive che arriva un medicane. Un bel mondo questo, non c’è che dire. Venendo alla situazione meteo continuiamo ad avere l’azione di un promontorio anticiclonico che, al netto di una certa infiltrazione dai quadranti orientali sull’estremo meridione dettata dal residuo di quella depressione che qualcuno ha scambiato per un medicane, fornisce e fornirà gli elementi generali di una estate settembrina tutt’altro che spiacevole. La faccenda potrebbe cominciare a cambiare verso metà mese quando lo stesso promontorio tenderà a ritirarsi sotto l’effetto di un forcing occidentale che, se non destinato ad apportare subito infiltrazioni oceaniche, introdurrà gi elementi di un clima meno caldo e più atlantico. Un cambiamento di configurazione questo che potrebbe risultare, alla fine, anche il preambolo di contesti un pò più autunnali o piovosi da inquadrare a partire dai giorni di fine decade. Il mio disegno illustra il profilo della situazione generale riferita ai giorni 13/14, assimilabile al quadro più o meno zonale e moderatamente anticiclonico (frecce piccole) sopra descritto, mentre le frecce grandi servono ad indicare, con la rappresentazione del cambiamento di una isoipsa di riferimento, l’evoluzione che dalla situazione odierna conduce alla situazione degli stessi giorni 13/14…
Pierangelo Perelli