L’evoluzione che ci conduce a metà mese merita di essere analizzata in quanto, confermando la dinamica già indicata in precedenza, offre interessanti elementi di didattica meteo ed il classico esempio di deviazione o divaricazione del jet stream. Un contesto che procede nella direzione di onde più ampie e con lo sviluppo di una apprezzabile onda positiva in atlantico devia, in oceano, il getto verso nord operando, come in questo caso, un processo di divaricazione dello stesso a derivare un suo ramo secondario ovest-est alle basse latitudini. Siamo, almeno in parte ed in questo modo, in qualcosa che può essere assimilato ad un profilo split flow simile, nel quale il grosso del grande flusso in quota viene frenato e deviato verso le alte latitudini dell’islanda e, in progressione, della scandinavia, e nel quale un ramo secondario dello stesso flusso in quota residua alle basse latitudini spingendo la originaria sacca atlantica relativa da ovest ad est. La fisionomia attuale del jet stream a 300 hPa circa è quella indicata dalla linea delle frecce blu che descrive un flusso ininterrotto relativamente zonale ed ondulato che produce tempo ventoso, di matrice prettamente occidentale e tendenzialmente favorevole, per la rimonta dell’onda positiva a largo, ad una certa incipiente irruzione tra il mediterraneo ed i balcani. L’ulteriore rimonta della stessa onda, poi, rappresenta l’evoluzione già indicata e destinata a riconfigurare il profilo del getto, a far muro nei suoi confronti e a deviarlo verso nord. Da cui il nuovo profilo del jet stream indicato dalle linee delle frecce viola della situazione prevista a metà mese in cui risulta evidente la frammentazione del grande flusso in due tronconi, quali quello principale sull’oceano e quello secondario e meno intenso capace di pilotare la sacca attualmente a largo verso il mediterraneo, in termini di sacca destinata a caratterizzarsi come moderata circolazione ciclonica parzialmente e temporaneamente isolata tra mediterraneo e nord-africa. In una tale evoluzione esemplare va quindi contemplato l’ulteriore progresso che vede l’espressione di una saccatura in discesa sull’europa orientale capace di agganciare la circolazione afro-mediterranea descritta e di risucchiarla verso nord-est o verso levante…
Pierangelo Perelli