Editoriali Slider — 09 Dicembre 2021

Come detto e segnalato dai modelli da tempo la duratura fase, tuttora in corso, mobile e caratterizzata dall’affondo e dal transito di successive saccature nord-atlantiche, andrà in chiusura ed in archivio. La medesima fase ha dominato il quadro di un inizio di dicembre tra l’invernale pieno ed il tardo autunno, nel quale ha fatto spicco una estrema variabilità e una alternanza climatica in perfetta sintonia con la norma del periodo. Un corso con temperature abbastanza basse al nord, con temperature da freddino o da freddo moderato altrove e con le precipitazioni di perturbazioni atlantiche può essere senz’altro ascritto ad una delle facce invernali mediterranee più classiche. Assai meno classico è quello che si prospetta per il medio-lungo termine e sulla base del blocco che si va delineando, in virtù del fatto che il medesimo blocco tende a configurarsi con il disegno di una cellula anticiclonica continentale ben solida e ben estesa. Coloro che attendono le vere irruzioni fredde e che non si accontentano certamente degli impulsi nord-atlantici come quelli della neve anche in pianura sull’italia al nord-ovest e delle piogge con 8-10 °C gradi altrove di questi giorni, ad un blocco come quello che va prospettandosi possono anche guardare con un certo favore. E certamente rimonte anticicloniche che, in qualche modo, occupano l’europa, possono anche far pensare alla possibilità della maturazione di profili associati a spinte fredde nord-orientali o orientali. Tuttavia, tra una estensione come quella che si prospetta e la possibilità che detta estensione possa effettivamente finire per generare contesti da artico o da polare continentale di segno anti-zonale, ci corre parecchio. E se una tale evoluzione non è esclusa non è affatto esclusa neanche l’ipotesi di una affermazione tanto chiusa all’atlantico quanto al freddo continentale. In ogni caso se, come dicono alcuni modelli, la stessa alta pressione ed in una fase successiva, tenderà a ruotare il suo asse in senso anti-orario e a spingersi verso nord o nord-ovest per aprire a discese fredde sull’est o sul centro-est europeo ed anche verso il nostro mediterraneo, lo vedremo. Quello che possiamo dire con una certa dose di certezza è che nel corso della prossima settimana la parte centrale ed occidentale del continente entreranno sempre di più nel dominio di un promontorio destinato ad estesa cellula ed assai stabilizzante, nonché, almeno in una prima fase, anche, per come sembra, poco aperto alle correnti orientali. Il disegno mostra la situazione prevista ad inizio seconda metà del mese e mostra l’evidente affermazione anticiclonica spiegata, quale muro in grado di bloccare l’atlantico e quale disegno tutt’altro che in sintonia con il freddo, mentre la simbologia serve ad indicare una delle possibilità di una fase successiva e quella che, sulla base di una ridistribuzione dei massimi, potrebbe disegnare qualcosa di meno sconfortante per i freddisti…

Pierangelo Perelli

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