Editoriali Slider — 09 Febbraio 2021

Difficilmente i forecast globali di breve-medio termine sfuggono alla ragione dei calcoli fisico-matematici meteo. Purtroppo non possiamo ancora dire la stessa cosa per i forecast che cercano di guardare oltre, anche se, per il fatto di essere sempre il quadro di ipotesi frutto di analisi tecniche, meritano rispetto e considerazione. E se nel corso dei giorni dette linee di tendenza cambiano continuamente ed anche in modo significativo non possiamo che prenderne atto e considerare il fenomeno come fisiologico. E tutto questo per il fatto che il senso della meteorologia sta nel momento e sta nel momento che aspetta il momento successivo. E non sono le previsioni mutevoli; lo è l’atmosfera, che costringe la meteorologia ad una analisi continua, mai completa e mai completamente esaustiva. Cosa voglio dire? Beh, voglio dire che il valore di una tendenza, ad es., fino a 10 giorni ed appena emessa, ha valore fino alla prossima emissione, che, per come deve essere, l’aggiorna e la sostituisce. In ogni caso le carte meteo non vanno viste ogni 2-3 giorni, ma vanno viste, se si vuole evitare il più possibile di assistere a scossoni o a ribaltoni, in continuo. E se le osserviamo nella loro progressione continua scopriremo che, soprattutto nell’ambito del breve-medio termine, le variazioni di tendenza da un run ad un altro non sono così macroscopiche e rilevano un passaggio graduale. Venendo alla situazione in corso e osservando le configurazioni previste a 24-48 ore e a 72-96 ore possiamo certamente notare la progressione dalla configurazione di una depressione di chiusura associata ad una bella rimonta anticiclonica meridiana alla configurazione che vede la medesima alta pressione affermarsi e pilotare un massiccio corpo di aria fredda da nord a sud lungo l’europa orientale. Detto massiccio corpo di aria fredda è quello di cui si parla da giorni e che è stato anche associato, tra le altre possibilità, a quella di una sua diretta influenza in mediterraneo. Alla fine, vista la dose di incertezza che ancora regna, l’ipotesi di una sua azione più o meno incisiva non possiamo certo ancora escluderla. Nel frattempo, però, possiamo quanto meno escludere che detta azione possa risultare particolarmente diretta. Tra le varie linee di tendenza che si sono succedute nel corso dei giorni precedenti al momento si è andata maggiormente affermando, infatti, quella di un’alta pressione continentale solida, meno aperta alle sbuffate oceaniche, ma anche invadente al punto di non consentire al blocco freddo di irrompere in modo franco in mediterraneo. Potrebbero maturare comunque, e per come ho cercato di enfatizzare con le frecce blu, elementi non così spiacevoli ai freddisti e costituiti da disposizioni bariche favorevoli ad un certo relativo richiamo freddo. Un primo richiamo freddo da mettere in gioco è quello da associare già al transito della depressione di chiusura in fase di ingresso, e successivamente sarà da esaminare il grado di influenza del blocco freddo in discesa sull’europa orientale soprattutto in relazione alla possibilità contemporanea di un debole o moderato ulteriore sviluppo ciclonico mediterraneo. E’ evidente, infatti, che un certo sviluppo ciclonico mediterraneo renderebbe meno estranea e meno confinata a levante la discesa fredda…

Pierangelo Perelli

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