Nei vari modelli che si propongono per il lungo termine, in fondo, segnali di quell’auspicato cambiamento verso un inverno decente, un pò si intravedono. Mi sono divertito a mescolare, in una sorta di multimodel, la previsione di Reading e quella di GFS a 240 giorni, ovvero quella riferita alla fine della seconda decade. Tra un Reading meno favorevole a protagonismi azzorriani ma più favorevole ad influenze termiche orientali ed un GFS invece orientato nella direzione di un episodio a scambio meridiano in quota più sostenuto, la sintesi può risultare quella di una certa spinta nord atlantica con affondo tra iberia e mediterraneo occidentale, successivamente in grado di attirare masse fredde continentali. La presenza di una propaggine dell’anticiclone termico orientale può poi di sicuro enfatizzare l’aspetto invernale dell’episodio, caratterizzandolo in una depressione mediterranea a carattere invernale, appunto. Spinta nord-atlantica ed affondo quasi retrogrado sono scritte nel corso di un jet stream meno lineare ed assai ondeggiante che, rappresentato dalla linea blu, tende a forzare verso nord-est in atlantico per poi scivolare a sacca fino nei pressi delle canarie. Si tratta, come ho detto, di buoni propositi, tuttavia difficilmente ancora associabili ad una sostenuta e duratura azione fredda. Lasciamo, allora, che regni sovrana l’incertezza e non escludiamo di certo le possibilità di riscatto della stagione, ma vista l’esistenza di una significativa ipotesi di episodicità dell’azione fredda indicata (tra le due frecce blu che indicano due tendenze comportamentali successive delle azzorre e del jet stream, appare, ahimé, più probabile l’evoluzione nel senso dell’appiattimento) riguardo alle tendenze di segno invernale della terza decade rimaniamo si speranzonsi ma con misura e cautela…