Vedere il vortice polare in tale condizione, e dopo un inverno fatto di sua persistente compattezza, fa un certo effetto, ma bisogna considerare che a fine stagione i cosiddetti final warming stratosferici, con effetto sul VP, ci stanno. Il disegno riflette approssimativamente la disposizione barica emisferica ai 500 hPa di metà settimana e mostra, chiaramente, una frammentazione VP non indifferente nonché associata ad una certa fisionomia di forcing antizonali alle alte latitudini. Una tale disposizione non è certo sfavorevole alla possibilità di libere avventure di rami o poli freddi verso più basse latitudini a generare fasi fredde fuori stagione, ma occorre ammettere che, viste le previsioni che i vari modelli propongono, non sembra che detti travasi abbiano intenzione di andare oltre certi confini latitudinari. Tuttavia è molto probabile che, almeno l’europa settentrionale, e la penisola scandinava soprattutto, possano essere interessate da una fase fredda niente male…