Editoriali Slider — 09 Settembre 2019

Il credito relativo alle possibilità che la nuova infiltrazione nord atlantica potesse evolvere, sia pur temporaneamente, in una sorta di depressione mediterranea e potesse determinare problemi alle voglie di un ripristino anticiclonico ed estivo, è andato sfumando. Tutto questo non rappresenta affatto una sorpresa e, tanto meno, rappresenta una sorta di ribaltone. E’ da giorni, infatti, che i forecast prospettano anche ipotesi di questo tipo, e prospettano cioè la possibilità che il vortice in questione potesse avere una traiettoria assai meridiana se non retrograda e si impantanasse nella maglie di un anticiclone in ripresa da ovest o sud-ovest (personalmente l’ho scritto nella mia precedente analisi). Si palesavano, altresì, anche situazioni ibride, associate alla eventualità che, nel corso della sua avventura mediterranea, il medesimo potesse influenzare, quanto meno marginalmente, i settori occidentali, nel corso del suo passaggio e/o nel corso di una sua lenta risalita di latitudine. Ma, al netto del rischio di un certo suo disturbo moderato e molto temporaneo sui settori più occidentali ed al sud, è prevalsa la tendenza che lo vede poi dileguarsi dalle parti del nord-africa e di gibilterra. Tutto il merito di questa evoluzione va ascritta ad un sub-tropicale che, stavolta e per fortuna nelle vesti del suo ramo oceanico, alza la testa e si dispiega, con determinazione, lungo i paralleli, venendo ad abbracciare, gradualmente, anche il mediterraneo e chiudendo, in parte, la falla rappresentata dalla circolazione depressionaria in questione. L’affascinante gioco dei forcing associati al jet stream e che modella questi movimenti è quello che, in tale caso, mostra la spinta nord-sud iberica che spinge il vortice a cut-off verso gibilterra e nord-africa ed è quello che, soprattutto, mostra la spinta ovest-est che va maturando alle latitudini del medio atlantico e che costruisce barriera anticiclonica nei confronti delle azioni cicloniche del nord-atlantico. In questo modo, presupponendo comunque una sempre più consistente alternanza futura tra ritorni estivi e guasti semi-autunnali o autunnali, è da mettere in conto, per i giorni che ci portano fino alla metà del mese, una certa, seppur di natura azzorriana e non sgradevole, ripresa estiva. Elementi previsionali di un nuovo attacco all’estate si possono, quindi, ritrovare dopo la stessa metà ed in direzione di fine seconda decade, quando sembra probabile un nuovo cambio circolatorio nel segno di una discesa di latitudine sull’europa del flusso atlantico. Il disegno, con il vortice in rapida discesa ed in allontanamento sul mediterraneo occidentale, mostra la situazione generale prevista in quota di circa metà settimana; le frecce con le linee continue mostrano il trend caratterizzato dall’impantanamento del cut-off e dall’azione azzorriana; le frecce con le linee tratteggiate mostrano la tendenza ulteriore dei giorni dopo metà mese in cui spinta da nord o nord-ovest ed aggancio relativo del residuo stagnante della debole fatta iberica segnano le linee del possibile cambio sopra menzionato…

Pierangelo Perelli

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