Una disposizione non francamente di tipo atlantico, con diramazione secondaria del getto alle basse latitudini e relativa infiltrazione in quota da nord-ovest, è all’origine della depressione mediterranea in atto. Il contesto baroclino di una corrente meridionale in quota e sud-orientale al suolo ha creato e sta creando le condizioni per lo sviluppo di significative estensioni piovose, eventualmente anche in veste di importanti aree temporalesche (vedi MSC). Secondo una strada di fisiologica evoluzione, con la rotazione del forcing in senso antiorario, la stessa depressione andrà approfondendosi e quindi invecchiando, spostandosi lenta verso est e poi nord-est, a configurarsi come vortice destinato a fagocitosi in sede continentale. Di fatto il corso principale del jet stream corre a latitudini molto settentrionali e favorisce, in questo modo, il persistere di una disposizione a sacca retrograda, estesa dal continente settore orientrale all’iberia. Nel medio termine la connessa corrente occidentale, ondulata e localizzata alle latitudini del mediterraneo meridionale (vedi figura con i colori, la linea rossa e i centri barici, raffiguranti la situazione prevista a metà settimana in quota) porterà la depressione suddetta, appunto, sul centro europa, rendendola sensibile ad agganci di matrice settentrionale e proporrà un intervallo anticiclonico mediterraneo davanti al polo iberico. Detta configurazione, temporanea, per gli effetti di una ulteriore spinta progressiva di blocco azzorriano sul nord atlantico intorno a fine decade, tenderà a vedere enfatizzata la spinta settentrionale continentale sopra menzionata, destinata, da infiltrazione semiretrograda, a diventare palese ed estesa sacca ad asse nord-sud (linea blu e frecce), foriera di fasatura del polo iberico e di irruzione artico-marittima…