Nell’ambito della seconda decade la fisionomia meteo andrà assumendo connotazioni completamente diverse da quelle attuali e di chiaro segno autunnale. E sarà soprattutto da metà mese che il sub-tropicale lascerà gradualmente il posto ad una configurazione di segno opposto, e, praticamente, depressionaria. L’infiltrazione che si propone per quei giorni, in chiave appunto di depressione, sembrerebbe corrispondere proprio alla classica azione ciclonica che muove dall’iberia, inizialmente moderata ma in grado di aprire poi, in dirittura di fine seconda decade, a qualcosa di più consistente. Tale più consistente è ancora tutto da verificare, giacché, viste le proiezioni modellistiche, si conforma ad evoluzioni un pò differenti, tra quelle che lo disegnano come l’azione di affondi oceanici che entrano franchi in mediterraneo da ovest ad est o da nord-ovest a sud-est, e quelle che lo disegnano privilegiando una azione fredda continentale. Va infatti considerato che nel corso dei giorni successivi alla metà del mese potrebbe assumere consistenza un profilo da scand+ o, comunque, un profilo con alte pressioni sul nord-europa, certamente non estraneo alla possibilità di un richiamo freddo da nord-est in una chiave simil rex-blocking. Al netto di un trend del genere, da confermare, di fatto le possibilità che possono aprirsi per il mediterraneo sono più di una. Una è, appunto, quella menzionata di un’azione fredda più o meno consistente, decisa a sopravanzare completamente l’azione atlantica oppure ad entrare con essa in fase, sulla base del classico schema che vede l’aggancio di infiltrazioni atlantiche delle basse latitudini da parte della stessa azione fredda. Un’altra è quella della prevalenza delle correnti umide atlantiche, nella quale l’azione fredda è destinata altrove, o perché costretta ad aree settentrionali dal prevalere del flusso occidentale delle basse latitudini, incanalata in una sorta di flusso antizonale per noi distante ed estraneo, oppure perché mobilizzata verso levante da un apprezzabile forcing zonale. Nell’analisi mi sono spinto molto in là nel tempo proprio in virtù di come, da qualche emissione, i vari modelli, e per i giorni tra metà mese e fine decade, prospettano la possibilità di tali interessanti evoluzioni. Nel disegno, indicativo della situazione generale prospettata per fine seconda decade da ECMWF, sono infatti indicate, con il supporto della simbologia, le due possibilità evolutive generali sopra trattate ed ovvero quella che si conforma al prevalere di un’azione atlantica più o meno in grado di sprofondare in mediterraneo (colore blu) e quella che intende considerare maggiormente un più o meno contestuale quadro di richiami freddi in azione retrograda (colore viola)…
Pierangelo Perelli