L’afflusso freddo prossimo sarà dato dal classico affondo del lobo asiatico del vortice polare che si traduce in una ampia saccatura in estensione verso sud e, in parte, verso occidente, sostanzialmente sulla parte est del continente. Il che significa che non si tratterà di una invasione siberiana del mediterraneo. Si tratterà, invece, di una azione siberiana o artico-continentale che ci lambisce e che, di conseguenza, ci regalerà giorni di freddo moderato o anche intenso, ma con caratteristiche di maggiore eventuale instabilità su adriatico e sud-italia. Rispetto a questo modello, però, sussiste un preambolo, ed un preambolo inquadrabile nell’arco delle prossime 24-48 ore, identificabile nella formazione di una moderata area ciclonica in mediterraneo e sul tirreno centrale, certamente non insignificante, e non insignificante in relazione al richiamo di aria fredda ed alle possibilità di un transito moderatamente perturbato da ovest a est sul centro-sud in primis. Le ragioni di un tale preambolo, o di una tale introduzione al tema freddo suddetto dei prossimi giorni, possiamo associarle a quelle di una infiltrazione atlantica che sfugge al controllo della barriera anticiclonica tendente a consolidamento e, perdendo poi contatto dal ramo principale del jet stream, nel disegno rappresentato dalle frecce viola, delinea una debole saccatura tra baleari e sardegna. Detta piccola falla, nella veste di una saccatura in quota, non può che assumere anche la connotazione di elemento ciclogenetico e, pertanto, di piccolo polo di richiamo della stessa aria fredda in fase di discesa lungo l’europa orientale o centro-orientale. Nel disegno, riferito alla situazione generale prevista tra domani e sabato 13, si può ben notare il polo freddo in quota molto intenso, posizionato su centro-est e nord-est continentale, in fase di discesa meridiana. E si può anche notare tutta la fisionomia conseguente dei centri barici e dei flussi al suolo, rappresentati da frecce blu e rosse e dalle linee bianche delle isobare. La medesima fisionomia inquadra perfettamente il corridoio freddo sull’europa e destinato a scendere di latitudine, disposto tra l’ingranaggio della bella alta pressione continentale di blocco e l’ingranaggio del vortice a levante. Ed inquadra anche l’azione ciclonica mediterranea temporanea sopra descritta, quale certamente, per come già detto, polo di attrazione per la stessa aria fredda e, in ogni caso, per masse d’aria di opposta origine. C’è anche da dire che la concomitanza del richiamo freddo e di detta azione depressionaria potrebbe persino regalare qualche scampolo di neve a bassa quota ed in progressione da ovest ad est, su varie aree del centro-nord e persino del centro, anche se azzardarci in previsioni del genere è assai problematico e molto audace. Passata la depressione mediterranea suddetta avremo, dunque, il pieno ingresso della fase fredda artico-continentale descritta, che, con venti di grecale e con riduzioni termiche di rilievo coinvolgerà la penisola nel corso soprattutto della prima parte della settimana, ma che potrebbe, vista la tendenza ad un certa persistenza del blocco e con modi più o meno marcati, proseguire oltre…
Pierangelo Perelli