Editoriali Slider — 11 Febbraio 2023

Il bilancio meteo di una stagione lo si fa alla fine ma mi sembra chiaro, giunti alla seconda decade di febbraio, che anche quest’anno e per il momento, non si possa parlare certo di un grande inverno o di un inverno particolarmente freddo. Un paio di fasi fredde, di generale moderata intensità, fanno un inverno che per i freddisti è di scarso interesse. Nel frattempo molti guardano a cosa accade in stratosfera, sperando in uno stratwarming degno di nota ma, al netto di un certo strat in sede asiatica ed in evoluzione nei prossimi giorni, non ci possiamo nascondere il fatto che il più spesso delle volte, anche strat di un certo peso, non hanno, nel senso di certe speranze, alcuna influenza. Non solo. In molti casi, anche quest’anno, ha dominato il quadro l’ormai familiare sub-tropicale ramo africano, che, guarda un pò, torna ad essere protagonista nel prossimo futuro. Se osserviamo, a livello emisferico, la situazione prevista a 500 hPa (a 5000/6000 metri di altitudine) ed intorno ai giorni 13/14, notiamo una disarmante relativa compattezza del vortice polare e notiamo, come unico disturbo degno di nota del medesimo, una bella onda anticiclonica proprio all’altezza del mediterraneo. Quanto la fase che ci attende sarà caratterizzata da temperature semi-primaverili lo vedremo ma, di certo, al netto di temperature notturne basse ed eventuali gelate annesse da irraggiamento, non avremo certo una fase particolarmente invernale. Anzi, avremo una di quelle fasi dell’inverno avanzato che si presenta parecchio in stanca o in declino. Il che non significa, naturalmente, che, entro il mese, non possa tornare il freddo. Non che un’onda come quella che ci attende sia qualcosa di strano o di così non fisiologico. Dette grandi onde, come cappe di aria calda nel caso degli anticicloni e come sacche di aria fredda nel caso delle saccature, fanno parte della logica termodinamica dell’atmosfera che si impone di mantenere il più possibile l’equilibrio termico in latitudine ed in altitudine; ma che le rimonte anticicloniche in sede afro-mediterranea siano diventate un pò troppo frequenti e come blocco ai flussi occidentali è un fatto altrettanto assodato…

Pierangelo Perelli

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