Andare a scrutare i global forecast a 8-10 gg di distanza può suscitare ilarità e può corrispondere al fare osservazioni poco utili, ma è anche vero che quando si tratta di andare ad osservarli in situazioni in cui dominano alte pressioni insistenti non risultano così assurdi. In questo caso, poi, come previsioni di conseguenza assai credibili, li andiamo ad osservare perché rappresentano il corso immediatamente susseguente all’ulteriore spinta anticiclonica, ben confermata, che si profila nel corso della prossima settimana. Detta spinta, destinata a coinvolgere una estesa area compresa tra il vicino atlantico e l’europa centro-occidentale, per giorni e come osservata speciale ha spinto vari modelli a delineare contesti continentali, in alcuni casi associati a richiami da est o nord-est. E non c’è dubbio sul come certe fisionomie, specialmente se molto meridiane, possano, effettivamente, alla fine orientare la configurazione delle latitudini medio-basse, nella direzione di afflussi continentali da oriente. Nelle ultime ore, però, il vortice polare sembra aver deciso di non cedere il passo e di mantenere una disarmante compattezza, tale da oscurare certe fantasie da freddisti e da proiettare inquietanti spettri simil inverno precedente sul prossimo futuro stagionale. Da qui a dire che l’inverno sarà osceno come quello scorso, naturalmente, ce ne corre, e non ce lo auguriamo di certo; siamo solo, infatti, a metà novembre ed ancora in pieno autunno. Di sicuro una insistenza anticiclonica euro-mediterranea così eclatante con prospettive di ulteriori suoi rinforzi nel segno di un quadro zonale e di un vortice polare molto compatto qualche inquietudine la crea. Dopodiché non siamo certo in grado di sapere che dicembre, che gennaio e che febbraio saranno. E, forse, con esattezza, neanche di sapere come effettivamente finirà anche novembre. Ci limitiamo a considerare che, pur non essendo ancora tramontate certe ipotesi di evoluzioni meridiane e di antizonalità, nel corso della prossima settima avremo, molto probabilmente, una corposa recrudescenza anticiclonica, tanto inizialmente promettente quanto forse destinata, sotto la dura legge del vortice polare e dello zonale, a rivelarsi alla fine ulteriore motivo di scarsi cambi climatici. Vedremo. Il disegno mostra la situazione prevista in quota nei giorni 18-19 novembre mentre le frecce stanno ad indicare, in termini di forcing, la possibile linea evolutiva descritta ed improntata alla zonalità…
Pierangelo Perelli